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15/09/2021

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Ripensare in 10 mosse il proprio CV per renderlo più efficace

Lunghezza, formato, scelta dell'eventuale foto, attenzione agli errori di battitura e grammatica. Sono questi alcuni degli elementi a cui bisogna prestare attenzione prima di inviare una candidatura

Le vacanze sono finite e sono in molti ad aver pensato e pianificato di cercare nuove opportunità professionali. Ma prima di mettersi alla ricerca, è necessario controllare, aggiornare e, nel caso, riscrivere il proprio curriculum vitae. Con la pandemia non è infatti cambiato il mondo delle relazioni sociali, ma anche le modalità di azione dei recruiter.
"Credo sia capitato a tutti - dichiara Emanuele Franza, director di JHunters (nella foto), brand di Hunters Group specializzato in ricerca e selezione di professionisti che abbiano maturato 3-5 anni di esperienza professionale e di giovani ad alto potenziale - di scorrere la bacheca di LinkedIn e vedere qualche post in cui ci si lamenta di aver avuto a che fare con un HR poco competente, che non ha richiamato un candidato in possesso, almeno stando a quanto si legge, del curriculum perfetto.
In alcuni casi può anche essere vero, ma dobbiamo sempre tenere a mente due elementi fondamentali: gli iter di selezione sono spesso molto complessi e quindi non è sempre possibile conoscere tutti i passaggi e nessuna candidatura è mai persa.

È sempre importante, inoltre, fare un passo indietro e porsi una domanda molto semplice: ho reso il CV interessante per quella posizione? Non dimentichiamo che quello rappresenta il biglietto da visita nelle mani di un professionista che in quel momento potrebbe trovarsi a gestire un'opportunità importantissima per la nostra vita professionale. Non possiamo trascurare nessun dettaglio".
JHunters ha elencato 10 consigli che possono aiutare a rendere il CV ancora più efficace. Vediamoli.

Formato. Tutti amano dare la propria opinione rispetto al formato del proprio CV. Ci sono grafici a torta per indicare le proprie competenze, tante impaginazioni differenti e tanti colori. Rispetto alla tipologia di professione che si vuole ricoprire un certo tipo di formato può essere considerato più o meno efficace per mostrare le competenze possedute. Indipendentemente dal formato, comunque, l'importante è che sia di facile lettura e scorrevole. È sconsigliabile, invece, il formato "tema" perché le informazioni rilevanti potrebbero non essere facilmente individuabili.

Lunghezza. Il CV deve riassumere la vita professionale e non è certo facile sintetizzare tanti anni di esperienza in poche pagine (solitamente due, ma se fossero tre non è un dramma: il cv non sarà certo scartato per questo motivo).

Per rendere la lettura più agevole è utile essere schematici, iniziando a raccontare l'ultima esperienza professionale. In linea generale, è meglio una pagina in più ben paragrafata piuttosto che una pagina in meno in cui si rende difficoltosa la lettura.

Certificati e/o attestati. Più cresce l'esperienza professionale, maggiori sono i corsi (quelli di formazione obbligatoria o sulla sicurezza, ad esempio) conclusi. Nessun recruiter metterà in dubbio la preparazione di un candidato per assenza di attestati di partecipazione allegati al cv. Durante il colloquio, si potrà chiedere se eventualmente possono servire al selezionatore come materiale aggiuntivo.

Foto. Non è obbligatorio inserire la propria foto all'interno del CV, ma se sembra più completo abbinare un volto ad un percorso professionale è consigliabile scegliere un'immagine in stile fototessera (quindi primo piano, fino alle spalle). Sono sconsigliate foto di gruppo e/o di famiglia ritagliate, selfie e foto al mare, in montagna o al ristorante. Chi guarda deve poter vedere affidabilità e professionalità.

Il proprio ruolo. Sotto ogni job title è fondamentale raccontare in modo sintetico di cosa ci si occupa.


Dietro un titolo, infatti, possono essere identificati diversi ruoli e diversi compiti. Per rendere efficace il curriculum e per aiutare chi legge a comprenderlo nel modo giusto, è bene dedicare qualche riga spiegando quali sono i propri compiti e quali responsabilità si hanno. Sicuramente ci sarà occasione di approfondire nel dettaglio durante il colloquio, ma questa piccola spiegazione sarà di grandissimo aiuto per chi segue la selezione.

Bisogna scrivere proprio tutto? Sarebbe fantastico, ma nella realtà nessun selezionatore è un tuttologo: il mondo della selezione è uno di quegli ambienti in cui non si finisce mai di imparare. Tutte le parole del curriculum assumono grande importanza per capire se quel cv può identificare effettivamente la persona giusta. Dare spazio alle esperienze più significative di tutta la carriera è importantissimo, soprattutto in relazione ad uno specifico ruolo. Non dimenticare, infine, di inserire i contatti.

Riportare i nomi delle aziende. Quando una società di head hunting visualizza un CV è tenuta a farlo in modo riservato senza diffondere i dati con cui entra in contatto. Ecco perché si devono inserire i nomi delle società con cui si sta lavorando senza alcun timore.


Quel dato, infatti, è molto importante per il selezionatore: ci sono aziende, ad esempio, che esplicitano al selezionatore sia realtà a cui sono interessati sia realtà da cui non vogliono reperire i candidati. In questo secondo caso se il profilo risulta interessante, si verrà comunque ricontattati per un colloquio conoscitivi. Chi si trovasse, invece, nel primo caso potrebbe invece perdere un'importante occasione per questo dettaglio.

Data di nascita: sì o no? Anche sull'inserimento della data di nascita ci sono pareri contrastanti. C'è chi è della scuola dell'assolutamente no e chi sposa la teoria del sì. È vero che un profilo deve essere considerato per l'esperienza maturata sul campo, se però ci si mette nei panni dell'azienda è più facile rendersi conto di quanto conoscere l'età di un candidato (magari per dinamiche interne, come ad esempio l'età del responsabile o delle persone di cui è composto il team) possa essere un dato rilevante. Non bisogna aver timore di inserire questa informazione, anche perché è abbastanza semplice fare un calcolo basandosi sulla data del diploma o della laurea.

La grammatica.


Prima di salvare il CV è importante revisionarne il testo per assicurarsi che non siano presenti dei refusi e degli errori grammaticali o di battitura. Una corretta sintassi farà trasparire cura al dettaglio e attenzione, elementi imprescindibili nella carriera di ciascuno.

Il nome del file. Rendere il CV rintracciabile ed identificabile (anche attraverso una ricerca per parole chiave), soprattutto per il recruiter, è fondamentale. Per quanto riguarda il formato, è importante aver cura che il documento, una volta aperto in altro PC, rimanga impaginato correttamente. Meglio optare, dunque, per i classici .doc o .pdf. Da evitare assolutamente, invece, foto della stampa del proprio CV.


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