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30/10/2019

economia

La crescita globale rallenta tra le continue incertezze

Dwek (Natixis): petrolio, Brexit, trade war, Germania, Medio Oriente, situazione negli USA, sono alcuni dei fattori per cui le aspettative sono diminuite

I dati recenti hanno suscitato nuove preoccupazioni sulla crescita globale, sollevando dubbi sul fatto che la crescita degli Stati Uniti stia iniziando a mostrare rallentamenti, sulla possibilità che quella in Germania si stia esaurendo e che il rischio di contagio tedesco sia cresciuto. Per ora, riteniamo che il dato deludente dell'ISM negli USA non modifichi una prospettiva relativamente solida e una crescita intorno al 2%. La crescita tedesca continuerà probabilmente a rallentare e il rischio di contagio è aumentato in quanto i dati europei hanno continuato a sorprendere al ribasso. I dati cinesi recenti hanno resistito, il che significa che uno stimolo mirato potrebbe essere utile e la crescita dovrebbe attestarsi intorno al 6%. Nel complesso, non pensiamo a una recessione imminente.
Le Banche centrali hanno mostrato un atteggiamento di supporto, dimostrando l'impegno delle istituzioni a favorire politiche accomodanti in base alle necessità delle rispettive economie. In Europa, oltre al sostegno monetario, continua la pressione per un alleggerimento fiscale e riteniamo che la BCE da sola non sarà in grado di stimolare l'economia dell'Eurozona.

Negli Stati Uniti, le aspettative di taglio dei tassi sono aumentate per il mese di ottobre, dopo i deludenti recenti dati ISM. Per il meeting di fine ottobre sono attese anche misure per un'ulteriore liquidità per i mercati repo.
La saga Brexit continua e le speranze di un accordo in vista della scadenza del 31 ottobre sono (forse) ormai evaporate, il che significa che il risultato più probabile rimane una proroga di tre mesi e nuove elezioni generali nel Regno Unito. Riteniamo che una soluzione di questo tipo, proteggerebbe lo status quo, per cui, se da un lato potremmo scongiurare lo scenario peggiore, cioè quello di no-deal, dall'altro è altrettanto vero che potremmo essere molto più avanti nel giro di qualche mese.
I timori legati alla crescita hanno ricominciato ad essere il driver principale delle fluttuazioni legate al prezzo del petrolio, che è rapidamente mutato dopo l'attacco del drone alla produzione saudita. Ci aspettavamo la persistenza di un premio di rischio geopolitico, ma finora non si è concretizzato. Tuttavia, non ci aspettiamo una fase di calma in Medio Oriente, come dimostrato dalle recenti azioni turche, il che implica un certo rischio di rialzo a breve termine.

Nel medio termine, riteniamo che un'ampia offerta e la produzione di shale oil fungeranno non contribuiranno a far salire i prezzi. Il prezzo dell'oro ha conservato il sostegno di fondo derivante dalla domanda di oro come bene rifugio dato il rallentamento dei dati economici, ma la maggior parte delle fluttuazioni potrebbe essere ormai alle spalle, anche se le incertezze attuali dovrebbero fissare un livello minimo.
I mercati azionari hanno mostrato segnali di preoccupazione per la crescita globale, correggendo sulla scia dei recenti dati deludenti prima di stabilizzarsi sulle aspettative di un altro taglio della Fed per questo mese. Anche il commercio rimane un fattore chiave, con un qualsiasi tipo di annuncio in grado di stimolare i mercati. Tuttavia, l'elevata incertezza, le valutazioni relativamente ricche e la bassa crescita degli utili implicano rendimenti piuttosto limitati, anche se prevediamo che i mercati si muoveranno al rialzo nei prossimi mesi.
Dato che ci troviamo all'inizio della prossima stagione di trimestrali, le aspettative sono diminuite, ma i risultati saranno probabilmente solo leggermente incoraggianti.


L'ulteriore dose di volatilità relativa alle trimestrali, alle notizie sul commercio globale e ad altre incertezze geopolitiche implica anche una maggiore volatilità in generale
Con la continua incertezza e l'influenza che il mercato subisce dal flusso di notizie, ci aspettiamo un cammino impegnativo dinanzi a noi e continuiamo a guardare con favore a strategie absolute return flessibili e a rendimento assoluto, come quelle alternative liquid per incrementare la diversificazione. Infatti, poiché le aspettative di rendimento per le asset classi tradizionali sono messe in discussione, le strategie alternative possono contribuire a colmare le lacune. Ci aspettiamo che i risk asset possano muoversi al rialzo e manteniamo la nostra esposizione per il momento, ma ci aspettiamo una maggiore volatilità e correzioni a breve termine. Potrebbe non essere il momento di aggiungere troppo rischio, ma non pensiamo che sia il momento di eliminarlo del tutto.

Esty Dwek, Head of Global Market Strategy, Dynamic Solutions, Natixis Investment Managers


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