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09/01/2019

economia

I 5 fattori che influenzeranno gli investimenti e le 3 strategie per affrontarli al meglio

Milligan (Aberdeen Standard Inv.): le attività di rischio offriranno ulteriori opportunità, ma in un contesto di elevata volatilità sarà cruciale la diversificazione

Non sarà un'annata facile, ma guardando al 2019 abbiamo identificato i cinque fattori che influenzeranno gli investimenti e tre strategie per ottenere risultati positivi. Partiamo dai primi.

1 - Crescita positiva, ma più lenta
L'economia mondiale è destinata a crescere ulteriormente l'anno prossimo, anche se a un ritmo più lento rispetto al 2018, a condizione che l'inflazione di fondo rimanga sotto controllo e l'inasprimento della politica monetaria sia costante. Una recessione degli Stati Uniti rimane improbabile fino a quando non si attenuerà l'impatto degli stimoli fiscali, quindi prevediamo un rallentamento della crescita nel 2020/21.

2 - Ritorno a una maggiore volatilità
Dopo un periodo di relativa tranquillità per i mercati nel 2017, la recente correzione ha incorporato nei prezzi i rischi di un rallentamento macroeconomico e di disordini politici. Ci aspettiamo una correzione delle azioni globali nel corso del 2019 ma crediamo che le quotazioni azionarie si riprenderanno poiché le prospettive degli utili aziendali rimangono positive, anche se i margini sono sotto pressione.



3 - Tensioni politiche per rovinare i mercati
La politica degli Stati Uniti dopo le elezioni di mid-term sarà fondamentale per le prospettive dei mercati, mentre il populismo politico potrebbe creare disordini sui mercati finanziari in Europa e altrove. Seguiamo con attenzione la guerra commerciale bilaterale tra Stati Uniti e Cina; qualsiasi eventuale escalation nel commercio tra Stati Uniti e Cina potrebbe influenzare le tariffe e, in un mondo di scambi integrati, anche la fiducia delle imprese.

4 - Divergenze monetarie in ampliamento
Lo stimolo fiscale ha fatto sì che il ciclo di crescita degli Stati Uniti non sia sincronizzato con il resto del mondo. La divergenza nel ritmo della stretta monetaria metterà sotto pressione alcuni mercati sviluppati ed emergenti e favorirà la volatilità delle valute. Un dollaro più forte significa che la vita diventerà più difficile per le economie emergenti che prendono a prestito in dollari. Se la Cina dovesse perdere il margine di manovra politica e permettere al renminbi di deprezzarsi bruscamente, ciò eserciterebbe un'ulteriore pressione su molti paesi asiatici.

5 - La Cina è al centro dell'attenzione
Mentre la Cina estende la propria influenza sull'economia e sui mercati globali, ci sono due domande chiave per il 2019: come evolverà la sua relazione con gli Stati Uniti e quale sarà l'entità dello stimolo politico a sostegno della propria crescita? Se gli Stati Uniti dovessero adottare un approccio molto più rigido verso la Cina, questo impatterebbe non solo il commercio, ma anche il trasferimento di tecnologia, lo spionaggio industriale, l'influenza della Cina sui vicini asiatici attraverso l'iniziativa "One Belt One Road" e persino l'equilibrio del potere nel Pacifico.



Le tre strategie per gli investitori

a) Investire la liquidità
In un mondo dove la crescita è più lenta, le aziende possono far fruttare la liquidità tramite investimenti oppure remunerare gli azionisti. Gli investitori possono inoltre utilizzare livelli di liquidità relativamente elevati per stabilizzare i portafogli, così da poter reagire alle vendite sul mercato e acquistare attività solide e convenienti quando si manifestino fattori di crescita. Privilegiamo mercati con valutazioni interessanti e attivi che beneficiano di solidi flussi di cassa.

b) Ottenere di più dalle attività di rischio
La nostra strategia rimane pro-rischio, ma con un approccio selettivo. Finché le tensioni politiche non peggiorano, le valutazioni e i profitti possono rassicurare gli investitori nel 2019. Più aumentano le valutazioni, maggiore è il rischio che i mercati azionari si distacchino dalla crescita degli utili. Privilegiamo le azioni statunitensi, europee, dei mercati emergenti e quelle giapponesi. I mercati emergenti hanno prezzi ragionevoli, con alcuni, come la Cina, molto più convenienti rispetto allo scorso anno.


Anche la ripresa ciclica del Giappone, la stabilità politica e il miglioramento degli standard di governance sono interessanti. Poiché la dispersione tra vincitori e perdenti aumenta in un mercato volatile, la selezione attiva dei titoli sarà ancora più critica.

c) Diversificare per ritorni meno correlati
Le attuali elevate correlazioni tra mercati azionari e obbligazionari rendono più rischiosa una strategia tradizionale bilanciata. Una reale diversificazione attraverso un ampliamento delle classi di attivi attenuerà la volatilità di portafoglio, controbilanciando alcuni rischi. Ad esempio, una combinazione di titoli azionari diversificati, debito emergente, Treasury USA protetti dall'inflazione e real estate europeo fornirà una certa stabilità ai portafogli. Anche le opportunità sui mercati privati rimangono interessanti, offrendo migliori rendimenti corretti per il rischio e una minore correlazione con la volatilità del mercato.

Andrew Milligan, Head of Global Strategy di Aberdeen Standard Investment


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