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16/09/2015

economia

Cambiano gli equilibri delle IPO a livello globale

Zocchi (EY Med): le quotazioni sui listini americani e EMEIA (Europa, Medio Oriente, India e Africa) rallentano rispetto ai livelli 2014. In crescita investimenti privati e strategie nel mercato delle IPO

Le operazioni di IPO (Offerta Pubblica Iniziale o quotazione) a livello globale, nel secondo trimestre del 2015, comparate con i dati dei primi tre mesi dell'anno, hanno registrato una crescita dei ricavi del 61% e un incremento del numero di operazioni del 37%. Dall'inizio dell'anno si è riscontrato un rallentamento nel mercato delle IPO; in particolare in Europa e negli Stati Uniti. Anche se alla fine del primo semestre il numero di operazioni è cresciuto del 6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (raggiungendo le 631 IPO), il capitale raccolto nello stesso periodo è diminuito del 13% attestandosi a 103,7 miliardi di dollari. E' quanto emerge dall'ultima analisi sulle IPO condotta da EY.
I fattori alla base di questo trend sono diversi. Le nuove quotazioni, nei primi 6 mesi del 2015, non hanno fatto registrare lo stesso ritmo avuto nel medesimo periodo del 2014, mentre il numero di IPO frutto di investimenti privati (Private equity, venture capital ecc.) ha subìto un calo. 123 operazioni di IPO sono state sostenute da società di private equity e venture capital nel primo semestre del 2015 e hanno raccolto un totale di 37,2 miliardi di dollari, (-38% per numero di operazioni, -48% per capitale raccolto rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente).

Nel frattempo in alcuni settori (principalmente quello tecnologico, che ha storicamente dato un forte contributo alle statistiche sulle IPO) il mercato privato ha superato quello pubblico. Nel 2015, fino a ora, le aziende tecnologiche statunitensi sostenute da operazioni "venture" hanno raccolto 1,8 miliardi da nove operazioni di IPO, ma 20 miliardi di dollari attraverso offerte private.
Paolo Zocchi, Strategic Growth Markets leader di EY Med ha commentato: "In stretta relazione con la salute generale del sistema finanziario, l'IPO è attualmente solo una delle scelte possibili. Vedremo sempre più aziende che scelgono di mantenere aperte diverse strade così da poter attuare una strategia differenziata nella valutazione di vendite, fusioni e offerte di finanziamenti privati al fianco di opzioni più tradizionali come le quotazioni per portare valore agli azionisti".

L'impatto del rallentamento del mercato americano sul mercato globale

Il rallentamento delle quotazioni in America è il fattore di maggiore impatto sul mercato globale delle IPO. Nei primi sei mesi del 2015 gli Stati Uniti hanno visto 101 operazioni di IPO, in calo del 36% con una raccolta di 19,7 miliardi di dollari, (-45%).

Nello stesso periodo del 2014 le operazioni erano state 158 per un valore di 35,4 miliardi di dollari.
Il NASDAQ è ora il terzo mercato con il maggior numero di scambi a livello globale, il NYSE quarto.
"Nei primi 6 mesi del 2015 le operazioni di IPO non hanno raggiunto i livelli del 2014, che è stato l'anno più attivo dal 2000 a oggi - ha aggiunto Paolo Zocchi -. Senza dubbio la crescente necessità e la disponibilità di finanziamenti privati sta avendo un forte impatto sui flussi relativi alle IPO, in particolare nel settore tecnologico, a seguito della ricerca da parte degli investitori di rendimenti attraverso business innovativi. Abbiamo registrato una ripresa nella seconda parte del mese di giugno e ci aspettiamo che questo slancio continui nel secondo semestre 2015".

In Europa aumenta l'incertezza e si registra un nuovo calo

Anche se i paesi dell'EMEIA hanno fatto da capofila nel mondo in termini di capitale raccolto, i dati del semestre non sono positivi. Con 34,7 miliardi di dollari raccolti in 165 operazioni di IPO l'EMEIA è al secondo posto a livello mondiale per entrambi i fattori, ma in calo del 29% di ricavi e del 24% per numero di operazioni rispetto al primo semestre 2014.


L'Europa, in particolare il Regno Unito, hanno trascinato questo calo con la raccolta in ribasso rispettivamente del 32 e del 67 percento e il numero di operazioni del 27 e 51 percento. Nonostante questo, ben 4 delle prime 10 operazioni a livello mondiale sono state effettuate nell'area EMEIA.

Il settore resiste nonostante il calo delle IPO realizzate attraverso private equity

In termini di volumi, i primi tre settori per numero di operazioni sono stati Industrials (119 IPO, circa il 19% delle IPO a livello globale), Health Care (97 IPO, oltre il 15% del totale) e Technology (94 IPO, circa 15%). In termini di valore il settore industriale si è confermato quello trainante raccogliendo un totale di 19,4 miliardi di dollari, il 19% della raccolta globale attraverso IPO. Altri settori attivi sono stati quello finanziario e quello energetico che hanno raccolto rispettivamente 18,6 miliardi di dollari (il 18% del totale) e 10,3 mld di dollari (10%).
In contrasto con questi andamenti, le operazioni di IPO realizzate con venture capital e private equity hanno registrato un netto calo rispetto al 2014.


Nei primi 6 mesi questa tipologia di operazioni ha contribuito per il 32% del valore e il 19% dei volumi (rispetto al 53% della raccolta e 33% del volume un anno fa).
"Nel complesso, riteniamo che la tipologia degli investimenti nelle società in fase pre-IPO possa far mutare il mercato delle quotazioni in alcuni settori - conclude Zocchi - in particolare nelle tempistiche, attraverso l'avvio dei processi di IPO nel momento in cui le aziende sono di dimensioni maggiori, con più stabilità e business più affermati così che possano offrire gli standard di crescita che gli investitori si aspettano. Ci aspettiamo che diverse aziende, nelle quali vengono investiti capitali in questo periodo, potranno fare il loro ingresso nei mercati pubblici tra il 2016 e il 2017".  


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