italiane. Attraverso
una scheda di analisi
appositamente messa a
punto, sono stati valutati
aspetti sia quantitativi che
qualitativi della presenza
social dell’azienda/brand,
per esempio il numero
dei canali attivati, il tempo
da cui lo sono, le attività
dell’azienda sull’unità di
tempo, il numero degli
iscritti e l’engagement
creato. La ricomposizione
sintetica di questi indicatori
ha consentito di valutare tre
principali dimensioni sulla
cui base si può valutare
l’uso più o meno strategico
dei social media da parte
dell’azienda: orientamento
2.0 (ossia quali canali
vengono utilizzati e da
quanto tempo), gestione
degli ambienti social (ossia
con che frequenza l’azienda
crea e aggiorna i contenuti),
efficacia delle azioni
adottate (vale a dire il tipo
di coinvolgimento ottenuto,
quante persone
seguono il brand e
come intervengono
nelle conversazioni
generando
contenuti). La
misura di questi tre
indicatori permette
di ricostruire quello
che abbiamo
definito l’indice di
SocialMediAbility
dell’azienda stessa, che
rappresenta il livello di
sviluppo delle attività di
social media marketing
messe in atto dalla singola
azienda e ci consente di
confrontare questi risultati
con quelli di altre aziende
o dell’intero settore di
riferimento”.
Dai risultati raccolti
esaminando il campione
di 120 aziende del settore
moda emerge come
nessuna azienda di piccole
dimensioni faccia uso di
social media. Solo il 10%
di quelle medie ha attivato
canali di comunicazione
di questo tipo, mentre il
l’87,5% delle aziende di
grandi dimensioni è già
attiva in questo campo.
E’ interessante tuttavia
notare come solo il 27%
di queste ultime abbia
linkato gli ambienti social
al proprio sito “di brand”,
a dimostrazione di un
atteggiamento culturale nei
confronti di questi media/
ambienti web ancora in via
di definizione e, per certi
aspetti, ambivalente. Per
quanto riguarda i canali
social più utilizzati non
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