Business Community Magazine - Agosto 2010
di un’intensità senza
precedenti. L’evoluzione
della crisi del debito sovrano
ha visto il rischio di credito
trasformarsi in rischio
sistemico, prima di tradursi
in spread di rendimento
eccezionali rispetto al Bund
a 10 anni che consacrano
la Germania quale unico e
ultimo emittente sovrano
ritenuto privo di rischi. In
un simile contesto, tenuto
conto degli anni necessari
per risanare i disavanzi
dei bilanci pubblici, il
rischio sovrano diventa un
fattore determinante nella
costruzione dei portafogli
obbligazionari e ci spinge a
mantenere un sovrappeso
sulla Germania”.
Sul fronte del credito, i
fondamentali continuano a
essere solidi e, secondo le
stime, i tassi di insolvenza
saranno bassi per il 2010 e
il 2011, grazie alle molteplici
ristrutturazioni aziendali.
Tuttavia, nonostante le
valutazioni ritornino a
essere interessanti (lo
spread delle obbligazioni
Investment Grade è tornato
ai livelli precedenti alla crisi
Lehman Brothers), non
si vedono ampi margini
di performance. In tale
contesto, e tenuto conto
dell’elevata volatilità, il
credito (in particolare nel
segmento High Yield)
risulta più interessante per
il differenziale di rendimento
offerto che per il potenziale
di rivalutazione.
I mercati azionari
(Eurozona)
“Per l’investitore azionario
– ha commentato Livio
Raimondi, Deputy CIO
di AllianzGI Investments
Europe – l’interpretazione
dell’attuale congiuntura
risulta complessa: i
tre pilastri del mercato
rialzista (moderata
ripresa economica
mondiale, elevata
redditività delle imprese
e tassi durevolmente
bassi) continuano a
rimanere invariati, ma
il rischio e la volatilità
dei mercati dei Paesi
sviluppati sono aumentati
considerevolmente,
nonostante le valutazioni
rimangano attraenti”.
La costruzione dei portafogli
è necessariamente
orientata alla prudenza;
è fondamentale adottare
un approccio selettivo in
tre direzioni: geografica,
settoriale e tematica. I
Paesi da privilegiare sono
la Germania, l’Europa
del Nord, i Paesi Bassi e
la Svizzera; per quanto
riguarda l’esposizione
settoriale si propende per
health-care, tecnologie,
beni di consumo corrente
e chimica, a scapito delle
telecomunicazioni, dei
servizi pubblici e delle
banche. Infine, sul piano
tematico, sono vincenti
i titoli che presentano
un’esposizione alle
economie emergenti, quelli
che possono beneficiare
dell’attuale livello dell’euro,
nonché alcuni titoli dei
mercati dell’Europa del
Sud penalizzati dal fattore-
Paese. In conclusione,
la fragilità dei mercati
dovrebbe continuare
nel 2010, a fronte di
problematiche strutturali
che continuano a pesare
in modo significativo.
Un deterioramento delle
condizioni del mercato in
seguito alla crisi del debito
sovrano è possibile. Premi
per il rischio elevati su molte
asset class sono giustificati
almeno fino alla fine
dell’anno.
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