Business Community Magazine - Agosto 2010
Strategie di investimento
per la seconda metà del 2010
La ripresa della crescita mondiale trova più ostacoli del
previsto, lasciando dubbi sulla fragilità dei mercati
Alle porte del secondo
semestre 2010, la
congiuntura economica
mondiale fa registrare dati
contrastanti. Diversi segnali
indicano un rallentamento
della crescita: svaniscono
i fattori di ripresa correlati
ai piani di rilancio e
alla ricostituzione delle
scorte nelle economie
sviluppate, mentre la
crescita rallenta anche
nelle economie emergenti,
in seguito a una politica
monetaria volta a frenare
l’espansione del credito e
l’inflazione. In tale contesto,
la crescita economica
dovrebbe rallentare nel
breve periodo negli Stati
Uniti e nell’Eurozona,
per poi attestarsi su
un livello prossimo al
proprio potenziale nel
2011. Tuttavia, i rischi al
ribasso di questo scenario
sono notevoli: il rischio
sistemico correlato alla
crisi del debito sovrano, il
rischio di destabilizzazione
del sistema bancario
che potrebbe ostacolare
la ripresa del credito,
le politiche di bilancio
restrittive i cui effetti negativi
sull’attività economica
potrebbero essere peggiori
del previsto, l’inizio di
un ciclo deflazionistico, i
timori dello scoppio della
bolla immobiliare in Cina…
Nel caso di uno
shock esogeno,
inoltre, l’attuale
squilibrio dei conti
pubblici priverebbe
le autorità degli
strumenti necessari
per sostenere la
crescita.
I mercati
obbligazionari
(Eurozona)
L’attuale
congiuntura
giustifica l’utilizzo
di una politica
monetaria
accomodante
nel 2010, e il
mantenimento
dei tassi a un
livello prossimo
all’attuale. Non si
prevedono interventi
da parte delle Banche
Centrali fino alla conferma
dell’uscita dalla crisi.
Franck Dixmier, CIO di
AllianzGI Investments
Europe, ha commentato:
“i mercati obbligazionari
hanno subito pressioni
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