Business Community Magazine - Agosto 2010
utilizza gli smarphone per
leggere le informazioni
piuttosto che il computer,
soprattutto perché il tempo
per leggere viene ritagliato
nei momenti “morti” come
gli spostamenti, le attese,
i viaggi. Molti ci chiedono
perché non abbiamo scelto
di fare un’applicazione
iPad.Perché con un paio di
accorgimenti, salvando il
“bookmark” del sito, si crea
un’icona sullo schermo che
è simile a una applicazione:
perché fare fatica nel
mettere insieme qualche
cosa se quello che si vuole
ottenere è un servizio
gratuito? Un’applicazione ha
senso se si vogliono fornire
contenuti a pagamento, per
esempio un abbonamento
ad un giornale. Avremmo
facilmente realizzato
un giornale sfogliabile
su iPad, basterebbe
partire da un file PDF che
sarebbe fedele al giornale
cartaceo, ma ai lettori
avrebbe interessato? Cosa
avremmo offerto in più?
Per il momento la nostra
sfida la stiamo vincendo:
siamo partiti in uno scenario
in cui che non c’eraquasi
nulla di sfogliabile, oggi
è tutto sfogliabile ed è
tutto un’apps… Ora noi
ci siamo spostati verso la
compatibilità computer/
cellulare, intuendo che
un’unica esperienza d’uso
possa essere vincente.
Ma, soprattutto, ci siamo
sganciati, usando degli
standard, dalla rincorsa
continua verso l’ultimo
gadget tecnologico.
Non ci interessa fare un
giornale come quelli dei
film di Harry Potter, non
ci interessa nemmeno
avere il giornale più bello
(parlando di business, siamo
avvantaggiati dall’uso di
una grafica spartana). Ci
interessa offrire analisi,
storie e commenti che
catturino l’attenzione dei
lettori. Il vestito conta,
certamente, ma il contenuto
è la parte fondamentale.
Il lavoro del giornalista
cambia, non solo testo,
non solo servizi video, ma
un sapiente mix con la
multimedialità, guardando
alle sfide del futuro. Questa
è la visione e la passione
che anima ogni numero di
Business Community.
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