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14/05/2025

leisure

Gigi Beltrame

Meta sfida Google: l'AI generativa cambia le regole del gioco

In un mercato che cresce, quella di Zuckerberg cresce di più grazie ai nuovi modelli basati sull'intelligenza artificiale

Il panorama della pubblicità digitale sta attraversando una fase di profonda trasformazione che potrebbe ridisegnare gli equilibri di potere tra i giganti tecnologici. Dopo due decenni di indiscussa leadership di Google nel settore dell'advertising online, nuovi sviluppi tecnologici stanno aprendo scenari inediti con Meta in posizione sempre più competitiva.
I numeri del primo trimestre 2025 raccontano già questa evoluzione: Alphabet ha registrato ricavi pubblicitari di 66,9 miliardi di dollari, con una crescita dell'8,5% rispetto all'anno precedente. Di questa somma, 50,7 miliardi provengono dal segmento ricerca e 8,93 miliardi da YouTube. Nello stesso periodo, Meta ha conseguito ricavi pubblicitari per 41,39 miliardi di dollari, con un incremento più marcato del 16% su base annua, trainato dall'aumento del 5% delle impression e del 10% del prezzo medio per annuncio.


La vera rivoluzione, tuttavia, non risiede nei numeri attuali ma nell'innovazione tecnologica che sta ridefinendo il settore. Meta sta sperimentando un modello pubblicitario basato sull'intelligenza artificiale generativa che rappresenta un cambio di paradigma: gli inserzionisti possono limitarsi a descrivere il messaggio che intendono veicolare, mentre l'AI si occupa autonomamente di generare le creatività più efficaci per ciascun segmento di pubblico.
Questa evoluzione preannuncia una progressiva democratizzazione del media buying. Se oggi l'acquisto di spazi pubblicitari richiede competenze specialistiche di agenzie e professionisti del marketing, domani potrebbe diventare accessibile a un pubblico molto più ampio grazie a sistemi di AI capaci di automatizzare targeting, creatività e ottimizzazione delle campagne.
Lo scenario che si profila è quello di un mercato in cui il vantaggio competitivo non sarà più determinato dal possesso esclusivo di dati o canali, ma dalla capacità di orchestrarli mediante prompt intelligenti e strategie di funnel personalizzate. Le piattaforme pubblicitarie si trasformeranno in "ambienti autoregolati" dove l'utente interagirà direttamente con l'AI per raggiungere i propri obiettivi di comunicazione, eliminando intermediazioni.


Se questa trasformazione dovesse concretizzarsi, Google si troverebbe nella necessità di reinventare il proprio modello di business, mentre Meta - forte dell'integrazione tra social network, intelligenza artificiale e dati comportamentali - potrebbe acquisire un vantaggio competitivo determinante.
Il futuro dell'advertising si sta spostando dalla pura performance all'intelligenza applicata.
E chi saprà padroneggiare questa nuova dimensione avrà le chiavi del mercato pubblicitario dei prossimi anni.

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