Il tempo, più importante dello spazio: un alleato per l'investitore
Benetti (GAM): la fiducia, più della crescita economica, è la chiave per superare l'attuale crisi globale
La paura paralizza, la fiducia rende audaci, attivi e creativi, diceva Papa Francesco. Nel mondo si è guastato qualcosa di più importante e prezioso della crescita economica e degli indici di borsa: è venuta meno la fiducia; la successione di decisioni contraddittorie sta dando origine a conseguenze imprevedibili. Il movimento dei rendimenti del Treasury e la debolezza del dollaro sono i sintomi del cedimento della fiducia negli Stati Uniti, esprimono i dubbi per le prospettive economiche anche nel più lungo termine. In sovrammercato, i post e le dichiarazioni di Donald Trump sul presidente della Federal Reserve compromettono l'indipendenza della banca centrale e alimentano inutilmente l'incertezza.
Cina: un obiettivo di crescita sfidante
Le cose non vanno meglio dall'altra parte del Pacifico: in Cina, i fondi sovrani cercano di compensare le difficoltà economiche; anche quest'anno il governo ha indicato al 5% l'obiettivo di crescita ma è un obiettivo sfidante. Il problema vero resta l'insufficienza dei consumi interni; la crescita delle vendite al dettaglio è passata da una media annua di poco più del dieci percento tra il 2014 e il 2019 a poco più del cinque percento tra il 2020 e il 2024: un calo che esprime la debolezza demografica, la minore fiducia dei consumatori, la difficoltà a completare il passaggio verso un modello economico di tipo occidentale basato sui consumi interni.

Il Fondo Monetario Internazionale e le sfide globali
Il Fondo Monetario Internazionale e l'Organizzazione Mondiale del Commercio abbassano le stime della crescita globale, compromessa dai dazi che minacciano il commercio internazionale. Il Fondo suggerisce agli Stati Uniti di ridurre il debito federale e il deficit di bilancio, approva la svolta in Europa e in Germania verso un aumento della spesa pubblica che dovrebbe ridurre la dipendenza dalle esportazioni come motore della crescita. Per la direttrice del Fondo, Kristalina Georgieva, si potrebbe uscire dall'età del caos, come la definisce l'Economist, "se gli Stati Uniti tagliassero il loro deficit di bilancio, la Cina abbracciasse un'economia più incentrata sui servizi e l'Unione Europea investisse di più eliminando le barriere interne alla concorrenza". Se le grandi economie sono disposte a lavorare su queste questioni nella direzione di un maggiore equilibrio, ha detto la Georgieva, la fiducia potrà essere ripristinata.
L'ecologia integrale e l'età del caos
"Vaste programme", si tratta di processi lenti e complessi; richiedono dosi di intelligenza, volontà politica, disponibilità alla cooperazione che sembrano scarseggiare. Papa Francesco avrebbe qualcosa da dire all'economia e ai suoi protagonisti; è stato in anticipo sui tempi, ha visto prima di altri "l'età del caos", come la definisce l'Economist. «Non ci sono due crisi separate, una ambientale ed un'altra sociale» scrive il Papa, "bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale". Se non siamo alla fine di un'epoca siamo comunque a un critico passaggio epocale. L'idea di ecologia integrale aiuta a ricomporre ciò che si è frantumato; suggerisce come tenere assieme le esigenze di sviluppo, perché non si distribuisce ciò che non si ha, e l'urgenza di rallentare il consumo sconsiderato delle risorse ambientali. L'ecologia integrale mette in relazione il rispetto della dignità di ogni persona, il rispetto del pianeta, il cambiamento climatico, i disequilibri nell'economia globale, le disuguaglianze.
Il tempo come grande guaritore
La storia dei mercati finanziari è lì a dimostrare che il tempo, "superiore allo spazio" nel pensiero del papa scomparso, è il "grande guaritore" anche dei portafogli di investimento; sana le ferite delle correzioni, cura le cicatrici dei crolli più dolorosi. In molte occasioni il papa ha sottolineato anche come il tempo sia più importante dello spazio.
Investire nell'incertezza: diversificazione e gestione attiva
Nell'"età del caos", il deterioramento della fiducia mette a dura prova i nervi anche degli investitori pazienti. La lezione più importante per l'investitore è non lasciarsi prendere dalla paura, mantenere un'ampia diversificazione nei temi di investimento nei quali si articolano i principali cambiamenti e che possono avere impatto sui mercati nel medio e lungo termine (la rivoluzione digitale, la trasformazione energetica, le dinamiche demografiche e della longevità). Nelle fasi di grande incertezza emerge il valore della gestione attiva; la volatilità del mercato presenta opportunità nelle fasi di debolezza e diventa essa stessa una classe di attivo che il gestore utilizza con accortezza. L'investitore pensa nel lungo termine, tiene conto dei fondamentali e non del prezzo corrente, conosce quello in cui investe, si affida al metodo di investimento.
Il vero porto sicuro: un metodo di investimento
Il Treasury che perde la lucentezza del "porto sicuro" per i momenti di turbolenza è una conferma dell'idea che il vero "porto sicuro" non sia una singola classe di attivo, vulnerabile ai cambiamenti di scenario ma, semmai, un metodo di investimento che escluda il lancio dei dadi. Il tempo è più importante dello spazio; il tempo è il vero alleato dell'investitore.
Carlo Benetti, Market Specialist, GAM