Investimenti e AI: il valore è nell'adozione a scala
Incarnato (EY): gli operatori devono costruire le fondamenta infrastrutturali, di governo dell'AI e di riconoscimento del valore generato per basare il percorso di trasformazione
L'Intelligenza Artificiale (AI) è considerata una tecnologia con un enorme potenziale di creazione di valore economico per gli Investment Manager, ma la sua adozione è ancora agli inizi. Secondo l'EY European Financial Services AI Survey 2024, solo il 5% degli Investment Manager si considera all'avanguardia nell'utilizzo di questa tecnologia. EY, in collaborazione con MDOTM, ha realizzato l'analisi "Artificial Intelligence: il valore è nella scala", presentata al Salone del Risparmio di Milano. L'analisi esplora il sentiment degli operatori nel settore Wealth e Asset Management, esaminando le motivazioni e i fattori di successo per l'implementazione dell'AI, oltre alle barriere che ne ostacolano l'adozione.
Giovanni Andrea Incarnato, Italy Wealth & Asset Management Leader di EY, ha commentato: "Secondo l'EY Financial Services AI Survey 2024, ben il 41% degli intervistati è indietro nella curva di adozione dell'Intelligenza Artificiale o non ha sviluppato alcuna pianificazione al riguardo. Ad oggi, la maggioranza degli Investment Managers ha approcciato l’AI in modalità sperimentale, integrandola solo su singole funzioni aziendali. Per superare i vincoli attuali ed estrarre il pieno valore dall’AI, è necessario un cambio di paradigma verso il digitale con una mentalità di apprendimento continuo. Gli operatori devono costruire le fondamenta infrastrutturali, di governo dell'AI e di riconoscimento del valore generato per basare il percorso di trasformazione. Inoltre, è di fondamentale importanza riconoscere il valore dei partner esterni nella creazione di tali fondamenta in logica di ecosistema, per poter accelerare l’adozione e sfruttare le economie di scala ed esperienza già maturate, procedendo ad una progressiva internalizzazione."
L'indagine evidenzia una frammentazione nell'adozione dell'AI tra gli Investment Manager. Circa il 32% ha riconosciuto l'importanza di accelerare l'adozione negli ultimi 12 mesi, ma manca una visione strategica per la generazione di valore tramite l'AI. La maggior parte degli operatori (67%) mira a sviluppare casi d'uso di AI generativa solo in determinate aree di business, mentre solo il 27% ambisce a una strategia a lungo termine. Si nota anche un bias nella percezione delle potenzialità dell'AI, vista principalmente come strumento di riduzione dei costi piuttosto che di innovazione e sviluppo del business. Il 56% dei casi d'uso attuali si concentra sulle attività di Back Office, trascurando le applicazioni di Front Office e Customer Experience.

Negli immediati 6-12 mesi, gli Investment Manager prevedono impatti positivi dell'AI sul loro business. Il miglioramento della employee experience è il beneficio più citato (68%), seguito dall'incremento dell'efficienza aziendale (59%) e dalla maggiore focalizzazione sulle attività a valore aggiunto (43%). I 5 casi d'uso con maggiore impatto saranno: sintesi e analisi di documenti; automazione dei processi di back office; knowledge management e ricerca informazioni evoluta; consulenza personalizzata; analisi di mercato e previsioni economiche. Al contrario, i benefici derivanti da applicazioni nel Risk Management, normative, cybersecurity e prevenzione delle frodi sono considerati meno promettenti.
Nonostante il potenziale trasformativo dell'AI, diverse sfide ostacolano la sua adozione completa. Secondo l'EY European Financial Services AI Survey 2024, tra le principali si trovano: la comprensione limitata delle applicazioni dell'AI (64%), l'incertezza normativa (50%), i costi di implementazione (27%) e i sistemi tecnologici obsoleti (27%). Inoltre, il 59% degli Investment Manager ritiene insufficienti le competenze dei propri dipendenti, e la difficoltà nel reperire risorse qualificate aggrava la situazione. Solo il 14% ha implementato programmi di formazione, evidenziando una scarsa integrazione della tecnologia nella cultura aziendale.
L'analisi evidenzia il "paradosso del pilota": molti Investment Manager si trovano intrappolati in una fase sperimentale, senza riuscire a scalare i progetti pilota. Le barriere alla scalabilità vanno oltre l'aspetto degli investimenti e comprendono tre ambiti principali: business, tecnologia e risk management. Per superare queste barriere, è necessario un approccio trasformativo AI-enabled che crei le fondamenta per guidare le sperimentazioni pilota verso applicazioni scalabili e di valore. Il successo è legato all'adozione di un approccio olistico, che include una chiara strategia, un modello operativo efficace, abilitatori tecnologici adeguati, attenzione alle persone (gli utenti), una solida governance e la costruzione di fiducia nell'AI. Il futuro del settore Investment Management dipenderà dalla capacità di superare queste sfide e di sfruttare appieno il potenziale dell'AI.