
Gigi Beltrame
Cosa insegna DeepSeek all'industria dell'intelligenza artificiale
Pochi investimenti, grande resa, ma con il pericolo censura. Una lezione a chi crede che l'AI sia solo per big spender
Nel dinamico mondo dell'intelligenza artificiale, una nuova stella sta nascendo e sfida il dominio di giganti come OpenAI.
Si tratta di DeepSeek, nata in un laboratorio di ricerca cinese che, con un approccio innovativo e investimenti mirati, sta dimostrando come sia possibile ottenere risultati straordinari anche con risorse limitate.
La storia di DeepSeek è emblematica di come la necessità possa diventare virtù.
Nata come ramo di ricerca di un hedge fund cinese, High-Flyer, DeepSeek ha saputo trasformare le limitazioni imposte dalla guerra fredda tecnologica tra Stati Uniti e Cina in un'opportunità.
Mentre le aziende occidentali puntano su una crescita esponenziale, basata sull'acquisto di un numero sempre maggiore di chip e su un addestramento prolungato, DeepSeek ha scelto una strada diversa, concentrandosi sull'ottimizzazione delle risorse e sull'innovazione nell'architettura dei modelli di AI.
Il fondatore di DeepSeek, Liang Wenfeng, ha puntato su giovani talenti provenienti dalle migliori università cinesi, creando un ambiente di lavoro collaborativo e orientato alla ricerca pura, piuttosto che al profitto immediato.

Questa strategia ha permesso a DeepSeek di sviluppare modelli come DeepSeek-R1, che non solo competono con i leader del settore in termini di prestazioni, ma lo fanno con un'efficienza straordinaria.
Grazie a tecniche innovative come la Multi-head latent attention (Mla) e la Mixture of experts, i modelli di DeepSeek richiedono una potenza di calcolo significativamente inferiore rispetto ai concorrenti, dimostrando che è possibile fare di più con meno.
Questo approccio ha portato DeepSeek a diventare un punto di riferimento nella comunità di ricerca sull'AI, anche grazie alla sua politica di condivisione open source delle sue innovazioni.
Tuttavia, l'ascesa di DeepSeek solleva anche questioni etiche. Essendo un'azienda cinese, è soggetta alle rigide politiche di censura del governo, il che significa che i suoi modelli potrebbero essere utilizzati per sopprimere informazioni considerate sensibili, come la strage di piazza Tienanmen, un argomento che non viene menzionato nel testo fornito ma che è un noto esempio di censura in Cina.
In qualsiasi caso, è una dura lezione per l'Europa e per il mondo intero. Partiamo dal secondo.
Fino al 20 gennaio sembrava che per creare ed addestrare un nuovo modello di AI servissero investimenti enormi, ma DeepSeek ha dimostrato che è possibile farlo con spese contenute e con hardware non di primissimo livello!
Così arrivo all'Europa: i cinesi si sono ingegnati e hanno speso una minima frazione rispetto a OpenAI, Google, Perplexity e via di seguito, quindi si può fare.
La storia di DeepSeek è un esempio di come si possano raggiungere grandi traguardi con investimenti limitati, soprattutto nel campo dell'intelligenza artificiale.
La sua competizione con giganti come OpenAI dimostra che l'innovazione e l'efficienza possono essere armi potenti, anche in un contesto di restrizioni e di guerra fredda tecnologica.
Non possiamo dimenticare una cosa importante, l'ombra della censura, che solleva interrogativi sull'uso etico di queste tecnologie e sulla necessità di un dibattito globale sulle implicazioni sociali e politiche dell'intelligenza artificiale.