E se il lavoro fosse il principale passpartout del Metaverso? - Punto e a capo - @gigibeltrame
Meta, Microsoft e Accenture stanno scommettendo sul lavoro in maniera più... immersiva
Quindi, Mark Zuckerberg, Satya Nadella e Julie Sweet, rispettivamente i CEO di Meta, Microsoft e Accenture, si sono trovati insieme per una presentazione proprio di Meta per parlare del lavoro del futuro.
Sebbene molti media abbiano parlato della vicenda e della portata, quello che è sfuggito a molti è che è un cambio di paradigma.
Non è stato detto nella conferenza, forse non volevano dirlo, ma se si lavora in virtuale cambia il paradigma del lavoro, dei meeting e della collaborazione.

Detto così sembra semplice, ma dietro ci sono concetti molto complessi che vengono semplificati.
Vi siete accorti che Microsoft ha annunciato che Teams creerà, attraverso un'intelligenza artificiale, i riassunti dei meeting in maniera automatica?
Non è che lo fa perché Microsoft ascolta, ma perché fa risparmiare tempo alle persone.
Se c'è "un'entità" che riesce a riassumere un meeting, ci potrebbero essere tranquillamente degli avatar ai meeting stessi: fin qui tutto semplice.
Un avatar, in quanto una riproduzione digitale, può essere gestito da un umano o da una macchina e un umano può avere anche più avatar.
Questi, per assurdo, potrebbero anche lavorare contemporaneamente.
Il prossimo passaggio è avere un "collaboratore" virtuale, digitale, che gestisce l'avatar per l'umano.
Se vi foste persi il passaggio logico, ve lo riassumo: un'intelligenza artificiale potrebbe partecipare ad un meeting al posto vostro e farvi intervenire in caso di bisogno.
Assurdo, vero?
Però, se ci pensate, è qualcosa che accade spesso: siete a un meeting, il vostro intervento è richiesto solo se sorgessero determinate questioni e siete lì un po' ad ascoltare e un po' a rispondere a mail e messaggi.
Siete distratti.
A un certo punto dovete intervenire, mettete giù lo smartphone e parlate.