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20/11/2019

leisure

I negozi non sono morti e la tecnologia è la fonte di ispirazione - Punto e a capo

Formazione, strategia e machine learning al centro della customer experience

Quando si parla di mercato retail si rischia troppo spesso di fare confusione, pensando ai negozi in crisi, all'apertura di nuovi centri commerciali oppure all'online che dilaga.
Non c'è più una netta distinzione tra retailer, distributori e brand e ognuno vende tutto e in tutti i modi, ma senza una strategia, senza una logica, è difficile produrre un guadagno.
Solo un uso consapevole della tecnologia può permettere di correlare tutto e avere una visione d'insieme completa. Un prodotto è sempre lo stesso prodotto sia in un negozio sia in uno store online, ma è sempre lo stesso in un centro commerciale o in un post sui social.
Cambia la percezione dello stesso, legato ai comportamenti del cliente.
Ma anche il consumatore è sempre lo stesso, sia che si trovi di fronte a una vetrina sia che sia all'interno di un marketplace online oppure stia navigando sui social.
Durante l'evento #shoppingforever, organizzato da Assotemporary di Confcommercio Milano, si è analizzato come gli aspetti di pedonalizzazione, valorizzazione dei dati reali e correttamente salvati dei clienti, la formazione del personale e uno sguardo attento alle interazioni siano oggi le chiavi per ottenere risultati.


Cosa sta accadendo? Semplicemente che gli strumenti di marketing stanno diventando sempre più sofisticati grazie all'uso dell'intelligenza artificiale e il machine learning per cui un brand, un retailer, un distributore o un semplice negoziante hanno a disposizione molte informazioni per riuscire a raggiungere i propri risultati, ma la differenza tra un successo e un non successo dipende da un mix di valori che coinvolge tante sfere del punto vendita, reali o virtuale che sia.
Pensare di avere un negozio in uno spazio ambito non è sinonimo di successo, ma anche qui bisogna poi fare le distinzioni adeguate per capire qual è l'obiettivo di un punto vendita. Se Armani è disposto a spendere 1.9 milioni di euro di affitto annuo per aprire in Galleria Vittorio Emanuele II a Milano è difficile che possa recuperare la spesa con i guadagni, ma lo fa per immagine e per esposizione del marchio.
Le logiche, quindi, possono essere diverse, ma è necessario avere a disposizione dei KPI per misurare i risultati e strumenti adeguati per raccogliere le informazioni, seguendo e stimolando i clienti.



I negozi sono morti, diceva qualcuno, ma a ben guardare il retail non è mai stato così bene come oggi, con consumatori sempre alla ricerca di offerte, servizi e offerte.
In un'ottica di integrazione, che solo la tecnologia permette di gestire in modo semplice.

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