Manager: la formazione che verrÃ
Dal testo emergono trend significativi di cambiamento che per manager, direzioni HR e specialisti del settore è utile conoscere al fine di orientare le scelte del futuro
Un'interessante ricerca, la prima condotta dall'Osservatorio Managerial Learning Asfor-CFMT, è ora tradotta in un volumetto, edito da FrancoAngeli e curato da Marco Vergeat, dal titolo "Come cambia la formazione per i manager".
Uno studio, condotto su un campione di 100 imprese con più di 1,3 milioni di dipendenti (di cui 400mila in Italia e 14mila manager in Italia e nel mondo), che mette a nudo quale sia il giudizio sulla formazione erogata negli ultimi 3 anni dalle imprese ai propri manager e quadri. Un modo per sondare, in un periodo economico non facile, quale sia l'utilità e l'aspettativa per quella che resta una delle leve attraverso le quali cambiare l'impresa e al tempo stesso fare squadra se le cose non vanno per il verso giusto.

Dal testo emergono quindi trend significativi di cambiamento che per manager, direzioni HR e specialisti del settore è utile conoscere al fine di orientare le scelte del futuro.
La formazione - così com'è erogata e strutturata - resta comunque una leva imprescindibile per guidare il cambiamento e coinvolgere a sè i manager. Lo pensano i 2/3 dei manager intervistati; preoccupa, per contro, quel terzo secondo i quali ha avuto invece una rilevanza ed utilità limitate. Su questo finiscono sul banco degli imputati i metodi impiegati, i contenuti e il coinvolgimento.
I contenuti ritenuti più significativi sono la vision, l'imprenditività , l'accountability, la promozione del cambiamento, la guida delle persone, la collaborazione estesa e cross-funzionale. Qui l'erogazione privilegia prevalentemente l'offerta a scaffale di cui il 50% delle imprese del target interpellato già oggi dispone.
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