Mino Raiola: prototipo dell'HR del futuro o dell'executive search di successo?
Il testo ripercorre la storia professionale, i grandi trasferimenti, la strategia nelle trattative con le società di calcio, il mentoring e coaching esistenziale fatto sui suoi pupilli
Tutti sanno, auspicabilmente, tifosi o meno che siano di calcio, chi sia Mino Raiola. È probabilmente il procuratore di calcio più noto e potente, colui che ha stabilito con i trasferimenti di alcuni top player i nuovi confini del calcio mercato.
Rozzo e brusco nei modi, terribilmente efficace nel gestire la sua scuderia di campioni. Parla sette lingue, non indossa mai una cravatta e termina gli accordi in bermuda e camiciola hawaiana.

Lo "gnomo ciccione" (copyright Ibrahimovic), l'agente dei calciatori più noto e discusso d'Italia e d'Europa, fa di tutto per guidare i giornali quando si tratta di condizionare una trattativa, per poi sparire quando la stampa vuole parlare di lui.
La sua storia, il suo successo, il suo stile manageriale sono ora tratteggiati nel volumetto "Raiola. Per i nemici Mino. Affari e segreti del super procuratore dei calciatori", scritto da Giovanni Chianelli e Angelo Pisani, edito da Log edizioni del gruppo Angelo Guerini.
Il testo ripercorre la storia professionale, i grandi trasferimenti, la strategia seguita nella trattativa con le società di calcio, il mentoring e coaching esistenziale fatto sui suoi pupilli.
Uno stile fatto di modi decisi, sfidanti, grezzi. Provocazione e dispetto usati per colpire al cuore i propri giocatori, sapendone però scaldare la dignità.
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