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05/07/2023

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L'intelligenza artificiale non è onnipotente

L'idea che sia intelligente come noi e che ci rubi il lavoro è profondamente sbagliata

L'intelligenza artificiale (AI) ha guadagnato una posizione predominante nella nostra società, ma è fondamentale comprendere che essa non è né onnipotente né divina.
Spesso ci troviamo a pensare che l'AI abbia poteri sovrumani, ma in realtà il suo funzionamento è molto più semplice di quanto si possa immaginare.
I termini "AI", "IA" e "algoritmo" vengono utilizzati come una sorta di soluzione miracolosa per tutto, ma in realtà non hanno nulla di divino o onnipotente. Tali concetti vengono spesso impiegati come scudo per evitare di assumersi la responsabilità delle nostre azioni: "L'algoritmo l'ha detto!", ci giustifichiamo, cercando di svincolarci dalle conseguenze delle nostre scelte.
Al giorno d'oggi, l'AI è un concetto probabilistico e non possiede nulla di intelligente come lo intendiamo noi esseri umani.
Siamo noi che abbiamo il dovere di assumerci la responsabilità delle nostre azioni, mentre le macchine non ne sono in grado.
L'AI e gli algoritmi sono presenti ovunque, ultimamente anche nel mondo del calcio, ma non possono essere considerati né onnipotenti né divini, nonostante si cerchi di farci credere il contrario.


Spesso immaginiamo l'intelligenza artificiale come qualcosa di umano, influenzati dalla fantascienza e da una visione comune, ma in realtà essa non possiede nulla di umano.
È solamente una combinazione di server e data center, priva di emozioni o comprensione.
Dobbiamo evitare di diffondere l'idea che l'intelligenza artificiale sia onnipotente, poiché questo concetto è estremamente pericoloso. L'AI e gli algoritmi sono pervasivi nella nostra vita quotidiana e nel mondo degli affari, ma non possiedono l'intelligenza umana che noi conosciamo.
È fondamentale smettere di descrivere l'IA come divina o onnipotente: essa è semplicemente una tecnologia probabilistica che può esserci d'aiuto se utilizzata correttamente, sempre tenendo presente i suoi limiti.

L'importanza di comprendere i limiti dell'intelligenza artificiale


È essenziale acquisire una consapevolezza dei limiti dell'intelligenza artificiale per poterne trarre il massimo vantaggio senza incorrere in errori fatali. Nonostante l'AI possa sembrare potente, è importante ricordare che essa si basa su algoritmi e processi matematici.

Questi algoritmi, sebbene sofisticati, non sono dotati di intuizione o capacità di comprensione come noi esseri umani. Pertanto, è fondamentale comprendere che l'IA è limitata dal contesto in cui viene utilizzata e dalle informazioni a sua disposizione.
Una macchina legge un testo di 100.000 parole in 20 secondi, un umano più o meno in 5 ore, letto poi non significa compreso completamente. L'AI ce la fa, ma è nozionistica, "non unisce i puntini", non ha un pensiero laterale, non coglie le emozioni.
Uno dei principali limiti dell'AI è la mancanza di comprensione del contesto e della sfera emotiva. Sebbene l'AI possa analizzare una vasta quantità di dati e fornire risultati precisi, essa non può comprendere il significato profondo di un'esperienza umana o l'impatto emotivo di determinate situazioni.
L'AI può fornire informazioni e suggerimenti, ma non può sostituire l'empatia e la comprensione umana.
Un altro limite dell'IA riguarda la sua vulnerabilità agli errori.
Nonostante l'AI possa essere addestrata per riconoscere schemi e modelli, può anche essere influenzata da dati errati o fuorvianti.


Se l'Intelligenza artificiale viene addestrata su un set di dati non rappresentativo o contenente pregiudizi impliciti, potrebbe produrre risultati inesatti o discriminatori. È compito degli sviluppatori e degli utenti dell'AI garantire che i dati utilizzati siano accurati e privi di pregiudizi al fine di ottenere risultati affidabili e imparziali.
Inoltre, l'AI può essere limitata dalla mancanza di creatività e pensiero critico. Mentre può eseguire compiti ripetitivi e complessi in modo efficiente, non è in grado di generare idee innovative o di valutare situazioni in modo flessibile come noi esseri umani. La creatività e il pensiero critico richiedono intuizione, conoscenza contestuale e capacità di valutare molteplici prospettive, che al momento sono al di là delle capacità dell'Intelligenza artificiale.
Infine, la sicurezza e la privacy rappresentano un altro aspetto cruciale da considerare nell'utilizzo dell'AI. Infatti, richiede l'accesso a grandi quantità di dati per funzionare correttamente. Tuttavia, questo solleva preoccupazioni legate alla privacy delle informazioni personali e alla protezione dei dati sensibili.


È fondamentale garantire che l'AI sia utilizzata in conformità con le normative sulla privacy e che siano adottate misure di sicurezza adeguate per proteggere le informazioni sensibili.
L'Unione Europea non si è mossa a caso, l'AI ACT è un elemento fondamentale per il futuro dell'Intelligenza Artificiale.  

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