Sciogliere il nodo dei crediti fiscali incagliati
Il governo ha deciso di affossare il superbonus sulle ristrutturazioni edilizie. Eppure è una agevolazione che esiste dal 1997 e che dal 36% è andata a raggiungere il 110%. Si può discutere sulla percentuale, magari esagerata, ma l'idea era quella di consentire la ristrutturazione del patrimonio edilizio anche a chi non aveva alti redditi. La vera novità del bonus abrogato era però costituita dal fatto che per la prima volta si istituiva la cedibilità dei crediti di imposta, e questo ha scatenato diversi problemi, non ultimo quello del rincaro dei costi, lievitati peraltro in tutta l'Europa. Tutti parlano dei costi del superbonus ma solo pochi ne evidenziano i benefici. Nomisma e l'Università Luiss hanno stimato un fattore 3 di moltiplicatore fiscale. Significa che per un euro speso ne sono stati generati 3. Inoltre, lo Stato ha incassato in tassazione e IVA un gettito notevolissimo, che non avrebbe avuto. Al netto che le truffe accertate sono state sono state solo del 3%, peraltro in gran parte riferibili ad altri bonus, come quello delle facciate, dove sarebbe il motivo per cui il governo avrebbe posto un blocco mettendo così in crisi aziende del settore e famiglie?