Business Community Magazine - Agosto 2010
struttura aziendale.
Syntegration (vedi box)
è il metodo che il prof.
Malik ha brevettato e
che ha positivamente
sperimentato nei Paesi
dell’Europa centrale. ADICO
ha collaborato a questa
presentazione per verificare
se anche per le aziende
italiane è possibile applicare
quello che abbiamo definito
“il teorema Malik”.
Le nostre aziende sono
più portate a trovare la
soluzione dei propri problemi
ricorrendo a forti contenuti
consulenziali esterni, con
un coinvolgimento delle
strutture interne nella fase
del briefing per poi, una
volta approvato lo studio,
passare a una fase di
implementazione guidata
dall’alta direzione. Qui ci
troviamo di fronte a una
proposta di cambiamento
strategico dell’uso della
consulenza: da intervento
esterno a intervento
interno, con una guida che
combina il know how di un
gruppo e crea un network
virtuoso indipendentemente
dal grado gerarchico dei
partecipanti.
ADICO su queste tematiche
ha aperto un sondaggio
in tempo reale tra i 150
partecipanti e con una serie
di domande ha cercato di
trarre delle indicazioni utili a
tutti. Ne riporto le principali
evidenze. Innanzitutto, c’è
la convinzione che pensare
a un serio cambiamento
nel management aziendale
non sia né una questione
di moda, né un sistema
per vendere consulenza,
ma una reale necessità
che però va affrontata
con uno studio applicato
a ogni azienda per capire
dove, perché e come
bisogna cambiare. Quindi, il
cambiamento è un problema
manageriale. La platea si
è trovata d’accordo con la
tesi del prof. Malik. La cosa
che ci ha fatto piacere è
stata riscontrare poi che il
90% dei presenti ha risposto
dicendosi disponibile a
impegnarsi personalmente
per lavorare su questo
progetto aziendale. La
validità della teoria di Malik
è confermata dal fatto che
le persone e i processi
aziendali rappresentano
il 90% dei motori di
complessità delle aziende
che vogliono affrontare
il cambiamento. Ne è
emerso un forte impegno
manageriale e questo
richiederà uno spostamento
del tempo dedicato dal
manager ai compiti più
propriamente strategici e
di impostazione: questo
è confermato dal quesito
su “che cosa la crisi
mondiale ha prodotto in
Italia”. La platea ha indicato
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