Clima di fiducia delle imprese: a luglio cresce a 103,3 da 101,2
Clima di fiducia delle imprese: a luglio cresce a 103,3 da 101,2


Secondo quanto comunicato dall’ISTAT, a luglio 2016 l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane sale a 103,3 da 101,2. Vediamo i singoli comparti.



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Le imprese manifatturiere

A luglio l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese manifatturiere sale a 103,1 da 102,9. Migliorano le attese di produzione, rimangono stabili i giudizi sugli ordini e quelli sulle scorte di magazzino. L’indice del clima di fiducia sale a 102,2 da 101,1 nei beni di consumo e a 108,2 da 107,9 nei beni strumentali ma scende a 99,5 da 100,1 nei beni intermedi. I giudizi sugli ordini peggiorano nei beni di consumo (a -12 da -11) e rimangono stabili sia nei beni intermedi sia nei beni strumentali (a -15 e a -13, rispettivamente). Il saldo relativo ai giudizi sulle scorte di prodotti finiti passa a 5 da 4 nei beni di consumo, a 4 da 2 nei beni intermedi e rimane stabile a 2 in quelli strumentali. Le attese sulla produzione migliorano nei beni di consumo e nei beni strumentali (a 14 da 10 e a 10 da 9, rispettivamente) e rimangono stabili nei beni intermedi (a 9). Secondo le consuete domande trimestrali sulla capacità produttiva, nel secondo trimestre del 2016 il grado di utilizzo degli impianti sale lievemente al 76% dal 75,9% del trimestre precedente. Scende al 27% dal 29% la quota di operatori che segnala la presenza di ostacoli all’attività produttiva: scende la quota di imprese che segnala vincoli legati all’insufficienza della domanda e a vincoli finanziari. Le imprese di costruzione L’indice del clima di fiducia delle imprese di costruzione sale a 126,2 da 121,6; i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione migliorano (a -24 da -30, il saldo) e le attese sull’occupazione rimangono stabili (a -9). L’indice sale nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati (a 115,4 da 114,3 e a 142,6 da 131,7, rispettivamente); scende invece nella costruzione di edifici (a 101,5 da 105,8). I giudizi sugli ordini migliorano nell’ingegneria civile e nei lavori di costruzione specializzati (a -21 da -22 e a -14 da -26, rispettivamente) ma peggiorano nella costruzione di edifici (a -44 da -41); le attese sull’occupazione migliorano nei lavori di costruzione specializzati (a -5 da -7), peggiorano nella costruzione di edifici (a -20 da -17) e rimangono stabili nell’ingegneria civile (a -4).

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Le imprese dei servizi di mercato

Nel mese di luglio, l’indice destagionalizzato del clima di fiducia delle imprese dei servizi di mercato sale a 108,6 da 105,1 di giugno. Il risultato è ascrivibile al miglioramento di tutte le componenti del clima: crescono i saldi dei giudizi e delle attese sul livello degli ordini (a 7 da 4 e a 9 da 7, rispettivamente) e salgono anche le attese sull’andamento dell’economia in generale (a 8 da 3). Riguardo le altre variabili non rientranti nel calcolo del clima di fiducia, peggiorano i giudizi ma progrediscono le attese sull’occupazione (a -1 da 4 e a -4 da -8, i rispettivi saldi); calano i saldi sull’andamento degli affari (a 10 da 17) e e recupera a -1 (da -4) il saldo relativo ai prezzi. Nel dettaglio settoriale, il clima di fiducia diminuisce, a 93,5 da 97,1 nei servizi turistici dove si riducono i saldi degli ordini, sia nei giudizi (a -4 da 6) che nelle attese (a -6 da -2). In tutti gli altri settori, invece, la fiducia migliora: a 123,1 da 115,8 nei trasporti e magazzinaggio, a 106,2 da 105,1 nell’informazione e comunicazione (pur con la flessione del saldo circa le attese sull’economia in generale a 28 da 36) e a 106,2 da 102,6 nei servizi alle imprese.

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Secondo le consuete domande trimestrali poste agli operatori del settore sulla capacità produttiva, il grado di utilizzo degli impianti scende nel secondo trimestre del 2016, a 87,5 da 88,0 del periodo precedente. Cala lievemente la quota degli operatori che segnalano la presenza di ostacoli all’attività produttiva (a 33 da 34): in particolare, si riduce, a 33 da 51, la quota di imprese che soffrono ostacoli diversi da quelli legati alla presenza di vincoli finanziari (salita a 24 da 15) ed all’insufficienza di domanda (cresciuta a 58 da 38).

La fiducia delle imprese del commercio al dettaglio

Nel commercio al dettaglio il clima di fiducia sale a 101,3 da 99,3. Aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 6 da 0) e diminuisce quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 21 da 22); in decumulo sono giudicate le scorte di magazzino (a 16 da 17, il saldo). Il clima di fiducia migliora nella grande distribuzione (a 101,3 da 96,9) e peggiora in quella tradizionale (a 102,8 da 106,7). Nella prima, aumenta sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 13 da 5) che quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 28 da 25); nella seconda, al contrario, entrambe i saldi diminuiscono portandosi rispettivamente a - 12 da -11 e a 7 da 15. Quanto infine alle scorte di magazzino, il saldo della variabile passa a 19 da 22, nella grande distribuzione e a 5 da 3, in quella tradizionale.



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