Commercio estero extra Ue: a febbraio crollo dell’export (-4,7%)
Commercio estero extra Ue: a febbraio crollo dell’export (-4,7%)


Se si vuol cercare un segnale di allarme sulla prossima tenuta della nostra economia, eccone uno bello forte. L’Istat ha comunicato che a febbraio 2017, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali sono in contrazione, con una diminuzione più marcata per le esportazioni (-4,7%) che per le importazioni (-0,4%). Il crollo dell’export è particolarmente significativo, poiché è proprio il surplus delle partite correnti che ci ha tenuto e ci tiene a galla da quando è deflagrata la crisi. E poco importa che l’import sia diminuito anch’esso, visto che la sua variazione è questione di zerovirgola. Ma entriamo più nello specifico.  



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La flessione congiunturale dell’export (-4,7%) investe tutti i raggruppamenti principali di industrie a eccezione dei beni di consumo durevoli (+5,1%) ed è particolarmente intensa per l’energia (-17,0%) e i beni strumentali (-9,0%, in presenza di importanti vendite di mezzi di navigazione marittima nel mese precedente). I beni di consumo non durevoli (-1,9%) e i beni intermedi (-0,6%) diminuiscono con un tasso inferiore a quello medio. Dal lato dell’import, il calo congiunturale (-0,4%) è determinato soprattutto dall’energia (-2,6%). Al netto della componente energetica si rileva un andamento crescente delle importazioni rispetto al mese precedente (+0,4%) che riguarda i beni di consumo durevoli (+6,2%) e i beni intermedi (+2,0%). Nel comparto non energetico gli acquisti di beni di consumo non durevoli (-1,1%) e di beni strumentali (-0,9%) flettono rispetto al mese di gennaio 2017.  Su base annua, a febbraio 2017 la crescita delle esportazioni (+3,6%) è determinata per oltre la metà dall’energia (+74,8%). Tuttavia, al netto della componente energetica, la dinamica si conferma positiva (+1,7%) e investe i beni di consumo non durevoli (+6,1%) e i beni strumentali (+0,9%). I beni intermedi (-0,6%) e i beni di consumo durevoli (-0,3%) segnano invece un risultato negativo. Dal lato degli acquisti si rileva un forte incremento tendenziale (+11,9%) ascrivibile all’energia (+65,4%) e, in misura molto più contenuta, ai beni strumentali e ai beni di consumo durevoli (entrambi +5,4%). La diminuzione dei beni di consumo non durevoli (-2,0%) e dei beni intermedi (-0,4%) contrasta l’andamento crescente delle importazioni su base annua. Dal lato dell'import, il calo congiunturale è il risultato di una flessione dell'energia (-2,6%) e, in misura minore, dei beni di consumo non durevoli (-1,1%) e dei beni strumentali (-0,9%). Al netto della componente energetica si rileva una crescita delle importazioni (+0,4%) che interessa i beni di consumo durevoli (+6,2%) e quelli intermedi (+2,0%).

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Nell'ultimo trimestre, la dinamica congiunturale dell'export verso i paesi extra Ue risulta comunque ampiamente positiva (+4,9%) ed estesa a tutti i raggruppamenti principali di industrie. L'aumento delle vendite di energia sui mercati extra Ue è molto marcato (+35,1%). Nello stesso periodo si rileva una sostenuta espansione delle importazioni (+10,4%) particolarmente ampia per l'energia (+29,8%). A febbraio 2017 le esportazioni sono in aumento su base annua (+3,6%, che si amplia a +5,7% eliminando l'effetto prodotto dal diverso numero di giorni lavorativi). La crescita è ascrivibile per oltre la metà all'energia (+74,8%) e, in misura minore, ai beni di consumo non durevoli (+6,1%) e ai beni strumentali (+0,9%). Le importazioni registrano una più sostenuta crescita tendenziale (+11,9%), determinata in gran parte dall'energia (+65,4%). Gli acquisti di beni di consumo non durevoli (-2,0%) e di beni intermedi (-0,4%) sono in calo.
Il surplus commerciale (+1.717 milioni) è inferiore a quello dello stesso mese del 2016 (+2.607 milioni). Il surplus nell'interscambio di prodotti non energetici (+4.488 milioni) è invece in lieve aumento rispetto a febbraio 2016 (+4.303 milioni).

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A febbraio 2017, le esportazioni di beni verso Cina (+31,6%), Russia (+25,6%), paesi MERCOSUR (+9,2%), India (+8,2%) e paesi ASEAN (+6,4%) conseguono un incremento più sostenuto della media sebbene in decelerazione dall’inizio dell’anno. Più contenuta e in rallentamento rispetto all’inizio dell’anno è la crescita delle esportazioni verso Stati Uniti (+3,7%), Giappone (+1,9%) e Svizzera (+0,3%). Nello stesso mese le esportazioni verso paesi OPEC (-20,6%) e Turchia (-9,3%), proseguono e accentuano la contrazione rilevata nel corso del 2016 e da gennaio 2017. A febbraio 2017 le importazioni da paesi OPEC (+54,9%) e India (+38,5%) sono in forte accelerazione rispetto ai primi due mesi dell’anno e al 2016. Nello stesso mese, gli acquisti da Russia (+33,2%) e Turchia (+19,3%) conseguono un tasso di crescita più sostenuto di quello medio anche se rallentano rispetto all’andamento registrato dall’inizio dell’anno. Paesi ASEAN (+10,7%), Svizzera (+5,8%) e paesi MERCOSUR (+1,9%) presentano una dinamica delle importazioni positiva ma decrescente rispetto all’inizio dell’anno. Gli Stati Uniti (-3,9%) sono in controtendenza con l’andamento positivo che si registra da gennaio 2017. Il Giappone (-11,9%) presenta un calo degli acquisti molto più marcato di quello medio dall’inizio dell’anno. Infine, la Cina (-0,8%) consegue un risultato negativo a fronte di una sostanziale stabilità delle importazioni nei primi due mesi dell’anno. A febbraio 2017 si registrano saldi commerciali ampiamente negativi nei confronti di Cina (-1.392 milioni), Russia (-470 milioni), paesi OPEC (-457 milioni) e India (-231 milioni). Tra i principali partner commerciali, i saldi positivi più ampi si rilevano nei confronti di Stati Uniti (+1.774 milioni), Svizzera (+557 milioni), Oceania e altri territori (+435 milioni) e Giappone (+231 milioni).



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