Verso la ripresa dell’Europa, futuro motore della crescita
Un report di J.P. Morgan Private Bank sulle prospettive economiche e d’investimento del Vecchio Continente evidenzia che ci sono ancora ampie opportunità di un aumento degli utili
I segnali di cauta ripresa dell’Europa sono ormai visibili, e per gli investitori si aprono scenari particolarmente interessanti. A questo proposito, César Pérez (EMEA Chief Investment Strategist) e Rajesh Tanna (Portfolio Manager, di J.P. Morgan Private Bank), analizzano la situazione economica, con un focus particolare sulle potenziali opportunità di investimento nei prossimi 12 mesi.
Il famoso discorso di Draghi, in cui l’Euro veniva paragonato ad un calabrone, e la creazione del programma OMT sono stati avvenimenti importanti per la gestione della crisi perché hanno aiutato a rimuovere il rischio sistemico in Europa e, di conseguenza, reso gli asset europei nuovamente interessanti per gli investimenti. Dal punto di vista economico, l’Europa sta mostrando segnali di una cauta ripresa. Dal punto di vista del mercato azionario, riteniamo che il miglioramento dei fondamentali abbia fatto aumentare la probabilità di vedere i profitti corporate europei procedere verso una crescita positiva. Gli ultimi 12 mesi hanno visto una rivalutazione del comparto azionario europeo, che partiva da livelli di stress. I prossimi 12 mesi saranno più incentrati sulla ripresa dei profitti, che porterà ulteriori ritorni positivi. Desideriamo concentrarci sulla ripresa economica europea, poiché essa potrebbe essere lo stimolo per invertire la pluriennale sottoperformance di alcuni titoli azionari del Vecchio Continente.

Come partecipare al miglioramento economico dell’area?
Con un aumento del PIL stimato da J.P. Morgan Private Bank all’1,25% nel 2014, l’Europa funge ora da motore per la crescita delle società locali. Bisogna inoltre ricordarsi che ci sono, insieme all’Europa, altre aree di grande crescita nell’economia mondiale, alle quali vogliamo ancora accedere. Tra queste vi è la ripresa dell’economica degli Stati Uniti, che ci aspettiamo possa crescere più del 3% il prossimo anno, così come la continua crescita dei mercati emergenti. Nonostante i recenti timori di un rallentamento della crescita dei Paesi Emergenti, pensiamo che il trend di crescita strutturale di lungo termine rimanga valido per quanto riguarda il consumo; per esempio, Unilever ha da poco registrato una crescita a doppia cifra del suo business nei mercati emergenti, per il nono trimestre consecutivo.
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