Le economie in via di sviluppo devono sostenere la crescita con modelli robusti
Basu (World Bank): Ci aspettiamo per questi Paesi una crescita sopra al 5% nel 2014. Alcuni stati faranno molto meglio, come Angola (8%), Cina (7,7%) e India (6,2%).
Ma è importante evitare la stasi politica
Cinque anni dopo la crisi finanziaria globale, quest\'anno l\'economia mondiale sta mostrando segni di rimbalzo, trainata da una ripresa nelle economie ad alto reddito.
Questo, in sintesi, afferma l’ultimo Global Economic Prospects report della World Bank.
La crescita dei Paesi in via di sviluppo è anche stabile, grazie in parte alla ripresa nelle economie ad alto reddito, così come della moderata, ma ancora forte, crescita in Cina.

Le prospettive di crescita per il 2014 sono, tuttavia, sensibili alla “tapering” di stimolo monetario negli Stati Uniti, che ha appena avuto inizio, e ai cambiamenti strutturali in atto nella economia cinese.
Il report prevede una crescita nei Paesi in via di sviluppo dal 4,8% nel 2013, rispetto al previsto 5,3% di quest\'anno, per arrivare a, 5,5% nel 2015 e al 5,7% nel 2016.
Mentre il ritmo è di circa 2,2 punti percentuali in meno rispetto al periodo boom 2003-07, la crescita più lenta non è un motivo di preoccupazione.
Quasi tutta la differenza riflette un raffreddamento della turbo crescita insostenibile pre-crisi, con molto poco a causa di un allentamento delle potenzialità di crescita nei Paesi in via di sviluppo.
Inoltre, anche questa crescita lenta rappresenta un consistente miglioramento (60%), rispetto alla crescita negli anni 80 e primi anni 90.
Il PIL mondiale è destinato a crescere dal 2,4% nel 2013 al 3,2% di quest\'anno, stabilizzandosi al 3,4% e 3,5% nel 2015 e 2016, rispettivamente, con tanto di accelerazione iniziale che riflette una ripresa nelle economie ad alto reddito.
Per i Paesi ad alto reddito, il freno sulla crescita del consolidamento fiscale e dell\'incertezza politica continuerà a facilitare le cose, accelerando la crescita economica dall’1,3% nel 2013 al 2,2% quest\'anno, stabilizzandosi al 2,4% per il 2015 e 2016.

Tra le economie ad alto reddito, il recupero è più avanzato negli Stati Uniti, con il Pil in espansione da 10 trimestri.
L\'economia degli Stati Uniti è destinata a crescere del 2,8% quest\'anno (dall’1,8% nel 2013), consolidandosi al 2,9% e 3,0% nel 2015 e nel 2016, rispettivamente.
La crescita nella zona euro, dopo due anni di contrazione, si prevede all’1,1% quest\'anno, e all’1,4 e 1,5% nel 2015 e nel 2016, rispettivamente.
"Gli indicatori economici globali mostrano un miglioramento.
Ma non bisogna essere particolarmente abili a vedere ci sono pericoli che si nascondono sotto la superficie.
L\'area euro è fuori dalla recessione, ma i redditi pro capite sono ancora in calo in molti Paesi.
Prevediamo per i Paesi in via di sviluppo una crescita al di sopra del 5% nel 2014, con alcuni Paesi che faranno molto meglio, come l\'Angola (8%), la Cina (7,7%), e l\'India (6,2%).
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