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Settembre_2013

economia

OCSE: crescono le economie avanzate ma rallentano alcune delle emergenti

Elmeskov (OCSE): Non siamo ancora arrivati a una ripresa consolidata. Rimangono grandi rischi. L\'area dell\'euro è ancora vulnerabile ai mercati finanziari

Una moderata ripresa è in atto nelle principali economie avanzate. Questo è quanto emerge dall\'ultimo Interim Economic Assessment dell\'OCSE. La crescita sta procedendo a ritmi incoraggianti in Nord America, Giappone e Regno Unito. L\'area dell\'euro nel suo insieme è fuori dalla recessione, anche se la produzione rimane debole in un certo numero di Paesi (tra cui l’Italia).
La crescita ha subito un rallentamento in alcune delle grandi economie emergenti. Un fattore è stato un aumento dei rendimenti obbligazionari globali - innescato in parte da un ventilato ridimensionamento del quantitative easing della Federal Reserve - che ha alimentato l\'instabilità dei mercati e deflussi di capitale in molte importanti economie emergenti, come l\'India e l\'Indonesia.
Dal momento che ora rappresentano una larga fetta dell\'economia mondiale, il rallentamento delle economie emergenti punta a un indebolimento della crescita a breve termine a livello globale, nonostante il miglioramento nelle economie avanzate.
La crescita di queste ultime, si prevede che continuerà ad un ritmo simile nella seconda metà del 2013.

Nelle tre maggiori economie dell\'OCSE (USA, Giappone e Germania) l\'attività è prevista in crescita espansione di circa il 2,5% su base annua nel terzo e quarto trimestre. In Francia è prevista una crescita di circa l\'1,5% nel secondo semestre dell\'anno, mentre in Italia la crescita dovrebbe rimanere leggermente negativa.
La crescita del PIL in Cina si prevede intorno all\'8% per l\'ultimo trimestre, dopo un rallentamento nel primo semestre dell’anno. Sarebbe comunque il tasso di crescita più lento degli ultimi anni.
Secondo il vice capo economista dell’OCSE Jorgen Elmeskov, "la graduale ripresa della dinamica delle economie avanzate è incoraggiante, ma non siamo ancora arrivati a una ripresa consolidata. Rimangono grandi rischi. L\'area dell\'euro è ancora vulnerabile ai mercati finanziari, bancari e alle tensioni del debito sovrano. Alti livelli di indebitamento in alcuni mercati emergenti hanno aumentato la loro vulnerabilità agli shock finanziari. E un rinnovamento della politica del rischio calcolato sulla politica fiscale degli Stati Uniti potrebbe indebolire la fiducia e innescare nuovi episodi di turbolenza finanziaria”.


Elmeskov ha inoltre aggiunto che "un sostegno continuo della domanda è ancora necessario per assicurare un consolidamento della ripresa, e rimane di vitale importanza che questo sia integrato da riforme strutturali per stimolare la crescita, riequilibrare l\'economia globale ed evitare una instaurazione di disoccupazione strutturale".
Affrontare la disoccupazione è fondamentale e deve essere un obiettivo fondamentale dell\'azione di governo, dice l\'OCSE nel suo report. I tassi di disoccupazione sono circa il 12 per cento nella zona euro e 7,5 per cento negli Stati Uniti, molto al di sopra dei livelli pre-crisi. Per evitare che gli alti tassi permangano e che consolidare la ripresa, i governi devono implementare una formazione efficace e politiche di attivazione, sostenute dal sostegno alla domanda più forte. Ocorre riformare i sistemi fiscali e previdenziali, e migliorare gli incentivi al lavoro, mentre sono necessarie misure mirate per i gruppi vulnerabili, come i giovani senza lavoro al di fuori del sistema di istruzione e formazione.
Il report OCSE conclude che le finanze pubbliche stanno migliorando nella maggior parte delle economie avanzate, con l\'eccezione del Giappone, ma che le politiche di consolidamento fiscale devono continuare.




Guarda il video sul report di Pier Carlo Padoan, Deputy Secretary-General e Chief Economist dell’OCSE http://youtu.be/l307MUZDSho


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