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Settembre_2013

economia

Il miglioramento dei fattori chiave sostiene l’interesse verso i titoli di stato italiani

Mormède (AllianzGI): Ci sono fattori strutturali che supportano l’interesse e che oggi rendono il nostro Paese uno degli emittenti di obbligazioni più interessanti in Europa

La recessione in corso in Italia è un fenomeno ben noto che non ci sorprende, avendo sempre approfondito le prospettive del paese nell\'ambito della nostra analisi fondamentale. Tuttavia, nonostante le prospettive economiche negative e lo scetticismo con cui alcuni investitori continuano ad osservare il paese, abbiamo rilevato segnali di miglioramento e raggiunto la conclusione che il trend positivo dei conti pubblici italiani proseguirà.
L’Italia, come Paese industriale, beneficia del miglioramento del contesto economico globale e, secondo gli indicatori di tendenza, il mercato del lavoro si sta stabilizzando. Questo lascia ben sperare nella fine della recessione nel Paese entro quest’anno, e l’aumento del gettito fiscale sarà in grado di contenere il deficit di bilancio entro livelli più sostenibili. Ne dovrebbe trarre beneficio il rating di credito del Paese. Inoltre, notiamo che gli italiani si sono resi conto della gravità della situazione e sono pronti a intervenire per incoraggiare il cambiamento e la ripresa.
Queste nostra valutazioni restano valide anche a seguito del recente declassamento da parte dell’agenzia di rating S&P, che ha confermato le prospettive negative verso il paese.

Quando si tratta di valutare l’Europa, l’opinione degli analisti americani spesso è poco differenziata, mentre AllianzGI attribuisce molta importanza a un’analisi approfondita e rigorosa di tutti i fattori, priva di ogni considerazione di carattere emotivo. Il nostro impegno è diretto ad una piena comprensione della complessità del mercato locale, del sistema economico domestico e dei trend che in esso si registrano. Come per tutti gli altri Paesi, nel caso dell’Italia fondiamo la nostra valutazione su criteri oggettivi e verifichiamo se il paese, in diverse condizioni e scenari possibili, è in grado di far fronte alle proprie obbligazioni nel lungo termine.
Nello specifico, diversi fattori ci convincono della sostenibilità dei conti pubblici italiani, e quindi del fatto che l’Italia sarà in grado di servire il proprio debito nel lungo periodo. Se la conclusione di questa analisi fosse stata differente, non avremmo investito nei titoli di stato italiani. Abbiamo raggiunto tale conclusione, per esempio, in relazione alla Grecia. Grazie ad un’analisi approfondita circa la sostenibilità del debito pubblico greco, con largo anticipo rispetto ad altri investitori, abbiamo deciso di ridurre le nostre posizioni verso questo comparto.

Ritornando all’Italia e concentrandoci sui fattori che sostengono la strategia di investimento verso il paese, innanzitutto non possiamo considerare il forte debito pubblico italiano separatamente, poiché è compensato da un basso livello di debito personale e da risorse finanziarie superiori alla media. Ciò consente di finanziare in modo sostenibile il debito estero attraverso fonti interne. In tale contesto, la tendenza recente che evidenzia partite correnti positive è veramente incoraggiante e significa che in futuro l’Italia dipenderà meno dai capitali esteri. L’economia del paese è ben diversificata e, con l’adozione di riforme strutturali adeguate, riteniamo possibile un miglioramento del proprio potenziale di crescita.
Alla luce di questi fattori, i premi per il rischio sui titoli di stato italiani, ultimamente oltre i 200 punti base, sono più che accettabili. Anche in caso di un forte rialzo dei tassi di interesse, uno scenario che ci sembra improbabile nell\'Eurozona, secondo la nostra analisi i titoli di stato italiani riporteranno comunque un risultato positivo. In termine di valutazioni, inoltre, in questo momento i titoli di stato italiani ci sembrano sottovalutati, pertanto continuiamo a investire molto in questo segmento.


L’Italia rappresenta una delle poche fonti di rendimento reale sul mercato obbligazionario europeo con un rischio di insolvenza molto basso, e l’investimento in titoli di stato italiano gode quindi di un vento particolarmente favorevole. Se consideriamo l’effetto positivo delle riforme strutturali introdotte a livello locale, oltre al miglioramento dell’economia domestica, a nostro giudizio oggi l’Italia è uno degli emittenti di obbligazioni più interessanti in Europa.

Maxence Mormède, CIO Advanced Fixed Income di Allianz Global Investors


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