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Novembre_2013

editoriale

Troika: se la conosci la eviti

Le ammissioni dei due funzionari EU e BCE al Parlamento Europeo rivelano metodi e previsioni sbagliati fatte da soggetti senza reponsabilità

Come si comporta un medico davanti ad un paziente ammalato? Prima di esprimere un giudizio, lo ascolta e lo esamina; nel caso voglia indagare più a fondo o gli servano dati di laboratorio, prescrive analisi o esami diagnostici. E, nella maggioranza dei casi, così giunge all’identificazione della patologia con una diagnosi. Poi, e solamente poi, si affronta il capitolo terapia.
Analisi ed esami sono ormai validate da infinite prove scientifiche e tutto il mondo le condivide, purchè siano effettuate in modo corretto, utilizzando macchinari o reagenti assolutamente certificati. Così come il percorso formativo del medico.
La medicina non è quasi mai così banalmente deterministica - il mondo è pieno di casi di malasanità, dove però i medici pagano e vengono radiati - ma se confrontata con l’economia internazionale diventa una scienza esatta e senza possibilità di errore.
Abbiamo appreso nei giorni scorsi da tali Klaus Masuch e Servaas Deroose, rappresentanti della gloriosa Troika (FMI, BCE e UE) in audizione al Parlamento Europeo sul caso Grecia (che sfocerà in una inchiesta speciale), che queste strutture utilizzano tutte lo stesso sistema analitico e diagnostico, anche se questo è sbagliato.

“Tutte le proiezioni macroeconomiche contano su un insieme comune di proiezioni e moltiplicatori. Usiamo lo stesso dell’FMI, quindi abbiamo un approccio simile”, ha detto Deroose.
Già, l’FMI. Lo stesso ente che all’inizio del 2013 aveva già ammesso davanti al mondo (ma senza alcuna conseguenza) che i cosiddetti moltiplicatori fiscali – elementi di una formula che hanno usato per fare previsioni economiche durante la crisi dell’euro – erano sbagliati perché hanno sottovalutato l’impatto dell’austerità sull’economia. E così gettato nella disperazione i vari stati che erano stati presi sotto le sue “amorevoli” cure. Stati in cui oggi regna disoccupazione, crisi economica e... miseria, vedi Grecia, Spagna o Portogallo. Qualche responsabilità? Nessuna, ovviamente.
Del resto, questi sono solamente dei tecnici, dei funzionari, veri esperti col senno di poi. I due interrogati al Parlamento Europeo sulla questione greca hanno balbettato concetti come “si dava troppo poca importanza alla competitività nel primo programma greco, mentre la stabilità finanziaria nel settore bancario avrebbe dovuto avere un peso maggiore quando si trattava di ristrutturare e ricapitalizzazione le banche”.

Oppure, “abbiamo sopravvalutato la capacità della pubblica amministrazione di attuare un programma di così grandi dimensioni”. E via di questo passo.
Si tratta, appunto, di funzionari, cioè di gente non eletta, ma in grado di decidere sulla vita e la morte di un Paese, in grado di gettare un’intera economia nel baratro oppure di farla prosperare a danno di altre. Tanto, per i loro errori di valutazione non hanno mai pagato. Per intenderci, Deroose, belga, è vicedirettore generale della Commissione Europea; Masuch, tedesco, presiede la “divisione dei Paesi UE” della BCE. Gente come loro decide tagli di pensioni, salari, scadenze di pagamenti, debiti, crediti, fisco, welfare, agende politico-economiche, riforme strutturali, e tutto ciò che dovrebbe far funzionare un Paese. Ma chi gli ha attribuito questi poteri? Non certo elezioni democratiche.
Chi andrebbe mai a farsi curare da un medico di più che dubbia reputazione e che arriva alla terapia con metodi diagnostici per sua stessa ammissione sbagliati? Chi è che vuole l’arrivo della Troika in Italia? E perchè?

Claudio Gandolfo

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