Due terzi degli italiani pensa che il welfare pubblico diminuira’ nei prossimi anni
Picconi (Genworth): Meno di 1/3 degli intervistati valuta invece che la situazione attuale potrebbe continuare. In questo contesto c’è una richiesta di un ruolo per il settore privato, assicurazioni incluse
Quasi 2/3 dei cittadini ritiene che nei prossimi anni si andrà ad una riduzione della copertura posta in essere attualmente dal welfare pubblico. Meno di 1/3, invece, valuta che la situazione presente potrebbe continuare. In un contesto di diminuzione delle coperture pubbliche, i servizi ritenuti più importanti da salvaguardare sono gli interventi legati alla disoccupazione (33% dei rispondenti), seguiti da quelli relativi alla salute (22%). In caso poi di diminuzione di reddito per cause contingenti, il 29% si affiderebbe al welfare pubblico mentre solo un italiano su dieci utilizzerebbe una forma di welfare privato quale l’assicurazione. Infine, gli italiani – consci delle modificazioni che avverranno nel sistema - indicano un favore molto largo per un welfare che si organizza attorno a un’opzione mista di pubblico e privato. Sono i dati principali che emergono da una ricerca condotta da SWG sul futuro del welfare in Italia in termini di sanità, interventi per la disoccupazione, servizi e pensioni commissionata dal gruppo assicurativo Genworth, specializzato nella protezione del tenore di vita.

“Gli italiani confermano di essere consapevoli della necessità di un nuovo welfare, basato su una maggiore collaborazione tra pubblico e privato” – ha dichiarato Valeria Picconi, Direttore Generale di Genworth per l’Italia. “In questo contesto c’è una richiesta di un ruolo per il settore privato – assicurazioni incluse – nell’integrare il sostegno fornito dal welfare. Ma emerge anche un nitido “gap di protezione” visto che solo il 9% degli italiani dispone di una assicurazione per supportarli nei momenti critici. C’è quindi un’opportunità per aiutare gli italiani ad aumentare la propria protezione e per consentire al mondo bancario e assicurativo di fornire un contributo al nuovo welfare. Questo sarebbe più facile se gli italiani fossero incoraggiati a prendersi una maggiore responsabilità personale per il proprio futuro finanziario, per esempio attraverso l’introduzione di un sistema di incentivi, che comprenda possibili stimoli anche di natura fiscale”.
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