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09/04/2025

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AI nel settore assicurativo: investimenti in crescita, adozione ancora limitata

Ranucci Brandimarte (IIA): nonostante la crescita degli investimenti, manca un cambiamento strutturale nell'impiego dell'AI

L'interesse e gli investimenti nel campo dell'intelligenza artificiale (AI) continuano ad aumentare, ma l'effettiva integrazione di questa tecnologia nel settore assicurativo rimane in una fase di sperimentazione. Questo è emerso durante la seconda edizione dell'evento "AI e Insurtech: Sfide, opportunità e casi d’uso dell’Intelligenza Artificiale in un’industria assicurativa in cambiamento", organizzato da Italian Insurtech Association (IIA) in collaborazione con SHARE.
L'evento ha visto la partecipazione di diversi protagonisti del settore, tra cui startup e multinazionali come expert.ai, Google, EY, Microsoft, Octotelematics, che stanno esplorando e implementando soluzioni basate sull'AI. È stata presentata l'ultima edizione dell'Insurtech Index, realizzato da IIA in collaborazione con l’Osservatorio del Politecnico di Milano, che ha analizzato la digitalizzazione del settore assicurativo italiano.


L'Insurtech Index ha evidenziato una crescita degli investimenti in innovazione, con un aumento del +34% dei progetti interni rispetto al 2023, passando da 108 a 145, per un controvalore di 375 milioni di euro, rispetto ai 44,8 milioni di euro del 2023.
Nonostante la crescita degli investimenti in AI nel settore assicurativo, stimati in 50 milioni nel 2024 e previsti a 90 milioni entro il 2025, l'adozione operativa di questa tecnologia è limitata. Solo il 34% delle compagnie italiane sta testando soluzioni basate sull'AI, e i case study concreti sono ancora pochi. Questo segnale indica un ritardo nella creazione di soluzioni mature per il mercato.
Questo divario è ancora più evidente se confrontato con altri paesi: in Francia il 39% delle compagnie sta sperimentando l'AI, in Germania il 48% e nel Regno Unito il 51%. Secondo l'analisi di IIA, il ritardo italiano è legato a tre fattori: una governance arretrata, una carenza di competenze (il 76% degli operatori si dichiara poco preparato sull'argomento) e una scarsa integrazione dell'AI nei processi distributivi.


“La seconda edizione del nostro evento ha confermato il ruolo centrale dell’Intelligenza Artificiale nel settore assicurativo. L’AI Generativa sta rivoluzionando il comparto, ma la sua adozione in Italia resta limitata, con il rischio di perdere un’opportunità strategica per innovare e mantenere la competitività a livello internazionale - ha dichiarato *Simone Ranucci Brandimarte, Presidente di IIA e di Yolo. Nonostante la crescita degli investimenti, manca un cambiamento strutturale nell’impiego dell’AI, sia a livello di Governance, non ancora pienamente allineata a questa trasformazione, oltre che un grave gap di competenze digitali, che da tempo attanaglia il nostro Paese. Se questo divario non verrà colmato, il mercato italiano potrebbe dover adottare soluzioni non proprietarie, rimanendo vincolato a dinamiche esterne, come sta succedendo per altri settori. È quindi essenziale investire non solo in tecnologia, ma anche nello sviluppo delle competenze, per creare un ecosistema solido che favorisca un’adozione strategica e sostenibile dell’Intelligenza Artificiale.”

Durante l'evento, si è discusso delle applicazioni dell'*AI
nei diversi ambiti del mercato assicurativo, con particolare attenzione al rilevamento delle frodi. Su questo tema, expert.ai e Deloitte hanno sottolineato l'importanza di aumentare gli investimenti in AI per migliorare le procedure di rilevamento e prevenzione delle frodi, una sfida significativa per il settore. L'AI offre strumenti avanzati per l'analisi e il confronto di dati e immagini, facilitando l'identificazione di anomalie e potenziali frodi. Le aziende che hanno adottato soluzioni di AI hanno registrato un incremento di almeno il 20% nella loro individuazione.

*“L'adozione dell'intelligenza artificiale nei controlli antifrode ha superato lo stadio degli innovatori e si sta muovendo con determinazione verso quello degli early adopters, segnando l'inizio di una nuova era, dove l'AI non è più solo una promessa, ma una realtà tangibile che rivoluziona il modo di operare nel settore assicurativo. Prevediamo che l'adozione dell'AI nel settore assicurativo supererà il "chasm" entro la fine del 2026, portando a una diffusione di massa e ad un'ulteriore evoluzione verso una maggiore efficienza, sicurezza e orientamento al cliente”, afferma *Daniele Cordioli, Global VP Marketing and Business Development, expert.ai.
Oltre al rilevamento delle frodi, l'AI sta impattando profondamente il settore delle polizze vita e salute, che passa da offrire prodotti standardizzati a servizi altamente personalizzati, prevedendo l'utilizzo di soluzioni e tecnologie per offrire un pacchetto esteso composto da prevenzione, riparazioni e assistenza continuativa, che vada oltre il semplice rimborso del danno.


“L'intelligenza artificiale nel settore assicurativo ha subito un'accelerazione costante. L'AI è sempre più integrata nelle strategie dei player assicurativi, con investimenti e competenze in crescita. Questo interessa non solo le compagnie, ma anche gli intermediari, per migliorare il servizio al cliente e rafforzare la fiducia, che resta uno dei pilastri fondamentali del nostro mestiere. Dobbiamo considerare questa tecnologia come un'opportunità, accompagnando la sua implementazione con una governance adeguata e investendo con attenzione alla solidità e sostenibilità”, dichiara Matteo Cattaneo, Group Chief Transformation & Services Development Officer di Reale Group.
L'AI consente alle compagnie assicurative di analizzare una vasta quantità di dati per prevedere i rischi con maggiore precisione, offrendo polizze su misura per ogni cliente e migliorando la soddisfazione e la fedeltà degli assicurati. L'integrazione dell'AI sta portando a un cambio di paradigma nella protection, migliorando i servizi offerti alla clientela e ponendo nuove sfide legate alla privacy.


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