Blockchain e Web3: il 2024 segna una svolta verso la maturità del settore
Crescono i progetti operativi e gli investimenti delle grandi imprese, ma l'Italia rischia di rimanere indietro.
Il 2024 ha segnato un punto di svolta per il settore blockchain e Web3, caratterizzato da una apparente calma che nasconde un'intensa attività di sviluppo e consolidamento. L'Osservatorio Blockchain & Web3 del Politecnico di Milano ha rilevato un aumento del 3,5% nei nuovi progetti, raggiungendo quota 298, per un totale di 1.576 iniziative censite dal 2016 ad oggi.
Un dato significativo emerge dall'analisi delle grandi imprese internazionali: il 41% delle aziende della lista Fortune Global 500 è ora attivo in progetti blockchain, con un incremento del 10% rispetto al 2023. Questo trend sottolinea una crescente adozione della tecnologia nel mondo corporate.
I progetti Blockchain for business hanno registrato la crescita più significativa (+43%), rappresentando la maggioranza delle nuove iniziative. Questi progetti, che utilizzano token e smart contract per ottimizzare i processi aziendali, hanno visto un notevole aumento dei casi operativi, passando da 55 a 122.

Nel settore Internet of Value, che comprende criptovalute, stablecoin e Central Bank Digital Currency, si sono contati 88 nuovi casi, pari al 28% del totale. Le stablecoin hanno giocato un ruolo chiave, con una capitalizzazione che ha raggiunto i 205 miliardi di dollari (+57% rispetto al 2023) e volumi di scambio record.
I progetti di Decentralized web, che utilizzano la blockchain per sviluppare servizi Web3, hanno subito un leggero calo, con 61 nuovi casi (21% del totale). Questo settore ha visto un raffreddamento dell'entusiasmo per gli NFT collectibles, che avevano trainato la crescita negli anni precedenti.
In Italia, il mercato blockchain e Web3 ha mostrato una sostanziale stabilità, raggiungendo i 40 milioni di euro (+5% rispetto al 2023). Il settore finanziario e assicurativo continua a dominare con il 49% degli investimenti, seguito dalla Pubblica Amministrazione (22%). Tuttavia, il paese rischia di rimanere indietro rispetto ad altri paesi europei, con investimenti limitati e una tendenza delle startup a cercare contesti più favorevoli all'estero.
Valeria Portale, Direttore dell'Osservatorio, commenta: "Come per internet agli esordi, siamo ancora nella fase di consolidamento della rete: la rivoluzione è intuibile, manca la 'killer application' capace di favorirne una diffusione globale."
Una ricerca condotta in collaborazione con BVA Doxa ha rivelato un calo nel possesso di crypto-asset tra gli italiani, passando da 3,6 milioni nel 2023 a 2,7 milioni nel 2024. Nonostante questa flessione, il fenomeno rimane significativo, con circa 13 milioni di italiani che possiedono, hanno posseduto o sono interessati a possedere questi strumenti.
Francesco Bruschi, Direttore dell'Osservatorio, prevede che "il 2025 seguirà il percorso tracciato nel 2024, con un progressivo aumento degli investimenti e ulteriori passi verso la maturazione delle infrastrutture e dei servizi a supporto del web3."
Giacomo Vella, altro Direttore dell'Osservatorio, sottolinea la necessità di un cambio di passo per l'Italia: "È necessario intensificare il dialogo tra attori di mercato, regolatori e cittadini, con l'obiettivo di stimolare lo sviluppo di soluzioni innovative e creare un ambiente favorevole all'innovazione e agli investimenti."
Il convegno ha anche incluso una dimostrazione pratica di come gli utenti possono già oggi gestire i propri dati nel Web3, evidenziando le potenzialità di una gestione più autonoma e sicura delle informazioni personali online.