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22/01/2025

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Crypto vince: cosa significa per il futuro finanziario?

Dopo la vittoria di un presidente pro-crypto, il settore mira a integrarsi nel sistema finanziario, indebolendo le regole protettive.

L'ascesa delle criptovalute verso il 2025 è notevole. Un mese dopo l'elezione di Donald Trump, il Bitcoin ha superato per la prima volta i 100.000 dollari. Questo rally, a differenza dei cicli di boom e crollo passati, sembra diverso. Gli Stati Uniti avranno un presidente che ha apertamente sostenuto le criptovalute, arrivando persino a creare il proprio token. Trump sta già selezionando esperti di crypto per posizioni chiave nel governo e si discute seriamente della possibilità di creare una riserva nazionale strategica di Bitcoin.
Anche prima delle elezioni, colossi come BlackRock hanno lanciato fondi negoziati in borsa, rendendo le criptovalute accessibili a un pubblico più ampio. Il settore crypto, noto per la sua ideologia anti-establishment, sta diventando l'establishment stesso. Questa trasformazione è il risultato di anni di lavoro dietro le quinte.

L'influenza politica delle crypto


Durante la crisi delle criptovalute, i dirigenti del settore hanno intensificato una campagna di influenza politica senza precedenti. Hanno speso oltre 130 milioni di dollari nel ciclo elettorale del 2024, convincendo i candidati a non alienarsi i "crypto voter", un gruppo di elettori creato ad arte. I sostenitori delle crypto hanno anche diffuso la narrativa di una presunta guerra da parte delle agenzie federali contro l'innovazione finanziaria.


Hilary Allen, professoressa di diritto all'American University e autrice di "Driverless Finance", afferma: "L'industria delle crypto è costruita su una base di non conformità normativa". La mancanza di regolamentazione ha causato frodi, ma le conseguenze sono state limitate. Le crisi finanziarie diventano catastrofi quando un crollo in un settore si propaga ad altri. Il crollo del 2022, ad esempio, ha colpito molti investitori, ma ha risparmiato chi non aveva investito in crypto.

Il rischio di una nuova crisi


Il problema è che la barriera tra i mercati crypto e la finanza tradizionale potrebbe crollare con la presidenza di Trump. Figure come Paul Atkins, nominato da Trump per la Securities and Exchange Commission (SEC), sono pronti a indebolire le regolamentazioni che proteggono i consumatori.
Secondo Allen: "L'ironia è che il settore delle crypto sta cercando di integrarsi con il sistema finanziario per essere sostenuto dalle stesse banche centrali che originariamente voleva ripudiare." Le regolamentazioni avevano finora scoraggiato le banche dal coinvolgersi troppo nelle crypto, proteggendole dai crolli. L'importanza di questa separazione è emersa nel marzo 2023, quando due banche con notevole esposizione alle criptovalute sono fallite.


Alcune protezioni sono già state erose con l'approvazione da parte della SEC di prodotti negoziati in borsa legati a Bitcoin ed Ether, che li rendono più accessibili agli investitori tradizionali. Inoltre, si sta lavorando per eliminare le restrizioni sulle banche regolamentate.

Il futuro delle regolamentazioni


Il settore ha esercitato pressioni per revocare il SEC Staff Accounting Bulletin 121, che obbliga le banche a dichiarare gli asset crypto dei clienti e a mantenere riserve adeguate. Il tentativo di revoca è stato bloccato dal veto del presidente Joe Biden, ma con Trump è improbabile che tali veti si ripetano.
Il congresso potrebbe cercare di spostare l'autorità regolamentare alla Commodity Futures Trading Commission (CFTC), un ente più piccolo e con meno esperienza nella supervisione di mercati composti da investitori al dettaglio. Questo, insieme a una nomina di un presidente della CFTC favorevole alle crypto, metterebbe fine a ogni reale controllo del settore.

Inoltre, l'amministrazione entrante potrebbe colpire il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB). Marc Andreessen, finanziatore di venture capital, ha attaccato il CFPB, sostenendo erroneamente che sia responsabile di una campagna di "debanking" contro le aziende crypto e fintech. Dopo le elezioni, Elon Musk ha detto che il governo dovrebbe "eliminare il CFPB". Ciò potrebbe limitare la capacità del governo di garantire servizi finanziari equi ai consumatori.

Le somiglianze con il caso FTX


Il lobbying del settore crypto ricorda quello di Sam Bankman-Fried, ex ceo di FTX, che ha speso milioni per influenzare i legislatori. Anche se Bankman-Fried sosteneva che il suo lobbying fosse a beneficio dell'industria e dei consumatori, molti temevano che i suoi sforzi fossero finalizzati a promuovere gli interessi di FTX. Nonostante le promesse di impedire un altro caso FTX, i legislatori non hanno approvato leggi in tal senso.


Mentre le istituzioni si interessano sempre più alle criptovalute e l'aumento dei prezzi attrae nuovi investitori, i rischi rimangono. Un altro crollo potrebbe avere conseguenze devastanti per molti, mettendo a rischio i risparmi pensionistici, il sistema bancario e l'economia in generale. Esiste il pericolo che, in futuro, le criptovalute diventino troppo radicate nel sistema finanziario per poter fallire. In questo scenario, i governi potrebbero essere costretti a salvare il settore crypto con soldi pubblici. L'obiettivo di alcuni di prendere il controllo del sistema finanziario sembra essere sempre più vicino.


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