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22/01/2025

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Volo verso il disastro climatico? Le proiezioni del traffico aereo mettono in crisi gli obiettivi UE

Tritto (T&E): la crescita prevista del traffico aereo è incompatibile con gli obiettivi climatici dell'UE, servono azioni concrete

Secondo le proiezioni di Airbus e Boeing, il traffico aereo passeggeri nell'UE raddoppierà entro il 2050 rispetto ai livelli del 2019, causando un aumento del 59% nel consumo di carburante. Questa crescita esponenziale è in netto contrasto con gli obiettivi di sostenibilità dell'UE, che puntano a zero emissioni nette di gas serra entro la metà del secolo. Un'analisi di Transport & Environment (T&E) evidenzia come, secondo le proiezioni attuali, gli aeroporti dell'UE bruceranno ancora 21,1 milioni di tonnellate di cherosene fossile nel 2050, equivalente all'estrazione di 1,9 miliardi di barili di petrolio greggio all'anno.

Biocarburanti e e-fuels: soluzioni insufficienti


Sebbene l'utilizzo di Sustainable Aviation Fuels (SAF) aumenterà, la crescita del settore renderà il consumo di cherosene fossile nel 2049 simile a quello del 2023. Le compagnie aeree utilizzeranno principalmente biocarburanti ed e-fuels (carburanti sintetici). Tuttavia, T&E prevede che l'80% del bio-kerosene utilizzato nel 2050 deriverà da materie prime non sostenibili. Gli e-fuels, pur più sostenibili, richiederanno enormi quantità di energia: la produzione di e-kerosene nel 2050 consumerà quasi il doppio dell'attuale consumo elettrico italiano.


La crescita del settore annulla i benefici dei SAF

Gli operatori del settore sostengono che la scarsa disponibilità di SAF limita la riduzione delle emissioni. T&E, però, sottolinea che con i livelli di crescita previsti, i benefici dei SAF saranno annullati. I SAF sono una soluzione praticabile solo se si controlla la crescita del traffico aereo.

Obiettivo net zero a rischio: emissioni ancora elevate nel 2050


Secondo gli scenari di crescita di Airbus e Boeing, le emissioni del settore aviazione europeo nel 2049 saranno inferiori solo del 3% rispetto al 2019. Nel 2050, l'UE si impegna a raggiungere zero emissioni nette, ma il settore emetterà ancora 79 milioni di tonnellate di CO2. Con questo ritmo, l'aviazione europea esaurirà il proprio budget di carbonio entro il 2026, avverte T&E.


La Commissione Europea e la necessità di azioni concrete

La Commissione Europea ha proposto una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990. T&E, però, calcola che anche con una crescita annua del solo 1,4% (significativamente inferiore alle proiezioni di Airbus e Boeing), le emissioni nel 2040 sarebbero superiori del 46% rispetto al 1990, rendendo impossibile raggiungere la neutralità climatica. T&E sollecita la Commissione Europea e gli Stati Membri ad intervenire, limitando l'espansione delle infrastrutture aeroportuali, riducendo i voli aziendali e i voli frequenti, e mettendo fine alla sotto-tassazione del settore. Senza interventi, potrebbero essere emesse 960 milioni di tonnellate di CO2 aggiuntive tra il 2023 e il 2050 a livello europeo. Carlo Tritto, Sustainable Fuels Manager di T&E Italia, conclude che serve un piano concreto per affrontare le emissioni del settore, dato che l'obiettivo del 90% di riduzione delle emissioni è privo di significato senza politiche concrete per l'aviazione.


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