Carewashing: aziende attente ai dipendenti? Solo a parole
Delli Ficorelli (Zeta Service): il 79% dei dipendenti non si sente tutelato, il benessere incide sulla produttività
Migliorare la qualità della vita e il benessere dei dipendenti: questi gli obiettivi dei programmi di "corporate wellness" che i datori di lavoro pianificano e finanziano. Un mercato in crescita, che dagli attuali 69,92 miliardi di dollari si stima raggiungerà i 95,78 miliardi nel 2028, con un CAGR dell'8,2% e un incremento di circa il 37% in 4 anni, come evidenzia il report di The Business Research Company. A fronte di crescenti investimenti nel benessere dei lavoratori, la loro salute, soprattutto mentale, peggiora, mostrando un disallineamento tra risorse stanziate ed efficacia delle iniziative. Si parla di "carewashing", ovvero la discrepanza tra la retorica aziendale sulla cultura della cura e la realtà vissuta dai dipendenti. Molte aziende, infatti, costruiscono un'immagine di realtà attenta al benessere, senza però supportarla con azioni concrete.
"Questa mancanza di coerenza è molto spesso la causa dell'insoddisfazione delle persone" commenta Marika Delli Ficorelli, Head of HR di Zeta Service, azienda specializzata in servizi HR e payroll. "Ad esempio, promuovere un workshop sulla salute mentale senza poi monitorare i carichi di lavoro, mostra come un'iniziativa potenzialmente virtuosa possa rivelarsi un boomerang." La sfiducia verso il management aumenta, rendendo inefficaci anche le migliori iniziative di benessere. Secondo un'indagine Gallup, la percentuale di lavoratori che percepisce un impegno sincero dell'azienda verso il proprio benessere è crollata dal 49% nel 2020 al 21% nel 2024, con una riduzione del 57%. Il 79% dei dipendenti, dunque, ritiene che la propria azienda non si preoccupi davvero del loro benessere complessivo, e negli ultimi anni hanno sperimentato livelli sempre più alti di stress (41%), preoccupazione (38%), tristezza (22%) e rabbia (21%).

Disimpegno e demotivazione costano all'economia globale 8,9 trilioni di dollari, il 9% del PIL mondiale. Il turnover aumenta: secondo il report "State of the Global Workplace" di Gallup, i "quiet quitters" considerano il miglioramento del benessere sul lavoro più importante dell'aumento della retribuzione. "La sfida è costruire un ambiente di lavoro permeato da trasparenza, coerenza e fiducia, in cui le persone percepiscano un reale ascolto delle proprie esigenze e si sentano in questo senso valorizzate" afferma Delli Ficorelli. "Risulta essenziale costruire una people strategy che parta dall'ascolto delle persone e che guidi la realizzazione di azioni che sappiano rispondere agli specifici bisogni."
Per evitare il carewashing, le aziende devono costruire una cultura aziendale autentica, basata su fiducia, empatia, sicurezza psicologica e integrità. Zeta Service suggerisce alcune azioni concrete:
- Garantire coerenza tra parole ed azioni: l'impegno e l'investimento devono essere coerenti con i valori aziendali.
- Coinvolgere le proprie persone: creare un clima di ascolto e condurre valutazioni periodiche per comprendere le esigenze e monitorare l'impatto delle iniziative, coinvolgendo collaboratori, clienti e fornitori. Zeta Service ha sviluppato, con il supporto dell'Università Sapienza di Roma, Eleva People Value, uno strumento per analizzare e monitorare il clima aziendale.
- Rendere trasparente l'impatto delle proprie iniziative: pubblicare dati dettagliati e report trasparenti sui risultati.
- Dare risposte diverse a seconda dei bisogni: personalizzare la proposta di valore con iniziative customizzate.
- Favorire lo sviluppo di una leadership consapevole: investire in programmi di formazione per diffondere i valori sociali e ambientali.
- Investire in progetti a lungo termine: con un impatto reale e sostenibile, evitando iniziative spot.
- Ottenere certificazioni e standard esterni da enti indipendenti: come ISO 9001 o UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere, che offrono garanzie e migliorano la credibilità.
- Favorire la responsabilità e l'accountability: responsabilizzare le figure chiave per i risultati.
Le aziende devono passare dalle parole ai fatti, investendo in una cultura aziendale che metta al centro il benessere dei dipendenti, non solo a parole, ma con azioni concrete e misurabili. Solo così si potrà costruire un rapporto di fiducia e migliorare la performance complessiva.