Italiani meno ottimisti ma non rinunciano ai progetti: l'Osservatorio sul risparmio e investimenti ANIMA 2024
ANIMA: gli italiani sono meno fiduciosi sull'economia, preoccupati dall'inflazione ma non rinunciano ai progetti personali
L'ultima edizione dell'Osservatorio ANIMA 2024, realizzata in collaborazione con Eumetra e Research Dogma, dipinge un quadro in chiaroscuro del rapporto tra gli italiani e gli investimenti.
La ricerca, condotta su un campione di 1.003 adulti "bancarizzati", evidenzia una leggera flessione dell'ottimismo, ma anche una crescente attenzione verso strumenti finanziari specifici.
Il sentiment degli italiani mostra segnali di cautela: solo il 21% dei bancarizzati e il 27% degli investitori percepisce un miglioramento della situazione economica nazionale rispetto all'anno precedente, con una flessione rispetto ai dati primaverili (23% e 30%).
Le prospettive future non sono più rosee, con il 20% dei bancarizzati e il 26% degli investitori che prevede miglioramenti nei prossimi 12 mesi.
L'inflazione continua a rappresentare una preoccupazione significativa, con il 52% dei bancarizzati e il 43% degli investitori che la considerano un problema rilevante, in aumento rispetto alla primavera 2024.
Particolarmente sensibile la fascia d'età 55-64 anni, dove il 58% esprime preoccupazione per il futuro andamento dei prezzi. Nonostante le incertezze, emerge un dato interessante: il numero medio di progetti per individuo sale a 2,6, con strategie diversificate per il loro finanziamento. Il 58% opta per la riduzione delle spese superflue, mentre il 51% sceglie l'accumulo di denaro per risparmio o investimenti.
Un trend significativo riguarda i Piani di Accumulo del Capitale (PAC), che registrano una crescita sia in termini di conoscenza che di diffusione.
Il 32% dei bancarizzati e il 36% degli investitori dichiara di conoscerli, con un'adozione che raggiunge il 21% tra i bancarizzati e il 37% tra gli investitori, segnando un incremento rispettivo di 8 e 12 punti percentuali.
La sostenibilità torna protagonista nelle scelte di investimento, invertendo un trend negativo in atto dal settembre 2022. Il 57% dei bancarizzati e il 50% degli investitori privilegia ora la sostenibilità rispetto al rendimento finanziario, con un significativo aumento rispetto ai dati di marzo (49% e 45%).