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11/09/2024

economia

La Fed è pronta al taglio, ma la Bce è cauta

Moëc (AXA): analizzare le possibili azioni della Fed e della BCE per capire dove andranno i mercati

La Fed è pronta ad agire in modo aggressivo, ma potrebbe non essere necessario. Il recente flusso di dati dell'area euro sostiene la tesi del taglio a settembre, ma i falchi chiedono un approccio cauto.

Stati Uniti: Fed aggressiva ma dati positivi


Lo shock del mercato azionario di inizio agosto può sembrare già un ricordo lontano, ma alcune metriche chiave del mercato sono cambiate nel corso dell'estate: ad esempio, la traiettoria prevista per la Fed è ora molto più dovish. A Jackson Hole, Jay Powell ha scelto di non attenersi a un approccio cauto e graduale, affermando chiaramente che la Fed ha un "ampio" margine di manovra per agire e non aspetterà necessariamente i segnali più evidenti di una flessione per tagliare in modo aggressivo. Tuttavia, pur sapendo che la Fed è pronta a sostenere l'economia in modo risoluto, non è ancora scontato che debba farlo. I dati sulle buste paga di agosto, che verranno pubblicati questo venerdì, saranno ovviamente importanti, ma finora le richieste di sussidi di disoccupazione sono rimaste moderate, coerentemente con l'idea che il continuo aumento del tasso di disoccupazione sia essenzialmente guidato dal lato dell'offerta, mentre il flusso di dati sull'attività economica del terzo trimestre resta dignitoso.

Continuiamo a pensare che la Fed opererà solo due tagli quest'anno, anche se persiste il rischio significativo di un terzo taglio. Nel frattempo, il vantaggio di Kamala Harris nei sondaggi potrebbe aver contribuito a portare i rendimenti decennali degli Stati Uniti al di sotto del 4%, poiché la sua vittoria probabilmente inaugurerebbe una politica fiscale meno dispendiosa rispetto a quella di Donald Trump e, naturalmente, un minor aumento dei dazi. Resta comunque una competizione molto combattuta.

BCE: Taglio a settembre?


Paradossalmente, mentre la BCE ha scelto di non aspettare la Fed e di tagliare già a giugno, da allora la sua narrativa è diventata molto cauta sui prossimi passi. L'ultimo flusso di dati dovrebbe tuttavia rendere più facile un taglio nel mese di settembre. Tuttavia, vogliamo far notare come alcuni membri influenti del Board, come Isabel Schnabel, rimangano prudenti. Naturalmente hanno ragione sull'inflazione - le buone notizie sono davvero molto recenti - ma noi siamo più preoccupati di loro per quanto riguarda i rischi per la crescita.


Per ora, il bel rimbalzo del potere d'acquisto innescato dal cuneo tra crescita dei salari e inflazione non viene speso dalle famiglie. Se al mix si aggiungono il rallentamento della domanda globale e le prospettive di restrizione fiscale, riteniamo che la BCE non dovrebbe impiegare troppo tempo per avvicinare il tasso di policy alla neutralità, ma questa è una visione normativa e dobbiamo prestare attenzione ai segnali da parte dei falchi. Non ci aspettiamo più di tre tagli da 25 punti base in totale quest'anno.

Gilles Moëc, AXA Group Chief Economist and Head of AXA IM Research



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