Fuga di cervelli tech: perché i talenti IT italiani cercano nuove opportunità nel 2024
Hays Italia: richiesta di professionisti tech cresce del 35%, ma un terzo è insoddisfatto e pronto a cambiare
Nell'attuale panorama economico, l'innovazione tecnologica e la trasformazione digitale stanno ridefinendo la competitività delle imprese in settori chiave come manifattura, automotive ed energia. Questa evoluzione ha portato a un'impennata nella domanda di professionisti tech specializzati, in particolare Data Engineer, Software developer ed esperti di Cloud. Secondo un'analisi condotta da Hays Italia, società di recruiting, la richiesta di "tech talent" ha registrato un notevole incremento del 35% rispetto al 2022, arrivando a rappresentare il 30% del totale delle richieste aziendali.
Nonostante questa crescente domanda, il sistema imprenditoriale italiano sembra non soddisfare pienamente le aspettative dei lavoratori del settore tech. Il report "The Tech Talent Explorer", realizzato da Hays in 20 Paesi della regione EMEA, rivela che quasi un terzo dei professionisti tech italiani non è completamente soddisfatto e intende cambiare lavoro nel 2024. Questo dato, seppur significativo, risulta inferiore rispetto a Paesi come Belgio, Spagna, Francia e Olanda, dove la percentuale di professionisti pronti al cambiamento raggiunge picchi del 57%.

Le principali ragioni che spingono i lavoratori a cercare nuove opportunità sono il salario basso (57%), la mancanza di opportunità di sviluppo professionale (52%) e l'inesistente avanzamento di carriera (42%). La situazione salariale è particolarmente critica: i professionisti tech in Italia guadagnano in media una RAL di 53.300? all'anno, con variazioni basate sull'esperienza. Le figure più remunerative, con oltre 5 anni di esperienza, includono CIO/CTO (92.500?), Software Delivery Manager (74.000?) e Business Unit Manager (73.750?).
Il report evidenzia anche che l'Italia si distingue dagli altri Paesi EMEA per le priorità dei lavoratori tech. Unica nazione dove il work-life balance è al primo posto (49%), seguito dallo sviluppo di carriera (47%) e dal pacchetto di benefit (45%). Tra i benefit più apprezzati, l'assicurazione sanitaria/copertura medica privata (57%) e l'auto aziendale (52%) superano il lavoro flessibile, che si posiziona al terzo posto (51%).
Per trattenere e attrarre i talenti tech, le aziende italiane devono quindi ripensare non solo le politiche retributive, ma anche le opportunità di crescita professionale e i pacchetti di benefit offerti. La sfida per il futuro sarà quella di allineare le aspettative dei professionisti tech con le offerte delle aziende, creando un ambiente lavorativo che valorizzi sia le competenze tecniche che le esigenze personali dei dipendenti.
In un mercato del lavoro sempre più competitivo e globalizzato, le imprese italiane devono agire rapidamente per non perdere i migliori talenti tech. Solo attraverso una strategia integrata che comprenda retribuzioni competitive, percorsi di carriera chiari e benefit attrattivi, sarà possibile colmare il crescente divario tra domanda e offerta nel settore tecnologico, garantendo così la competitività delle aziende italiane nel panorama internazionale.