La vigna in città: la nuova avventura di Lamberto Vallarino Gancia - Vinitor sapiens
Una sfida che parte dalle tradizioni, ma anche dall'amore per la vite e per il corso della natura
Un nome importante nella storia dello spumante italiano: basti ricordare Pinot di Pinot, Asti Spumante, apprezzati in tutto il mondo. Numerosi progetti sviluppati per promuovere produzioni di altissima qualità. Da ultimo, il progetto Tenuta la Torre di Viatosto che coniuga storia, affetti familiari e originalità. Stiamo parlando di Lamberto Vallarino Gancia che da qualche anno porta avanti con Rosalba e suo fratello Massimiliano una delle pochissime vigne in città presenti al mondo (Monmartre, Pompei, Torino, Milano).
Il terreno di elezione dell'azienda agricola sono le colline che dominano Asti, storica dimora del padre che, con il contributo entusiasta della moglie Rosalba Borello Vallarino Gancia, ha deciso di rilanciare la produzione di nebbiolo come il fondatore aveva già fatto a fine 800, il moscato e il merlot. Su 5 ettari coltivati, la produzione è interamente biologica e in simbiosi assoluta con l'ambiente e il micro clima del territorio.
"Siamo culturalmente legati a questo territorio e il progetto lanciato pochi anni fa da una idea del padre Vittorio con Rosalba va nella direzione di valorizzare tradizione, filiera produttiva e competenze" sottolinea Lamberto. "Oggi produciamo circa 4-5mila bottiglie l'anno, vinificando e spumantizzando rigorosamente solo uve prodotte dalle nostre vigne dell'azienda agricola introno alla Torre di Viatosto. Il nostro obiettivo è di progredire gradualmente, consapevoli del fatto che le nostre bottiglie sono una sintesi di sapiente produzione e trattamenti totalmente biologici che rispettano la biodiversità".
Due bottiglie su tutti spiccano. Cuvée Vittorio, bollicina metodo classico biologica millesimata, prodotto in memoria del padre, il passito/vendemmia tardiva Clemenza da uve moscato, un super concentrato biologico.
La distribuzione al momento è fatta attraverso il canale horeca, vendite a privati e l'indotto che su appuntamento può visitare la tenuta, i giardini, le cantine e la torre e degustare i prodotti
"Ci siamo ritrovati grazie a Rosalba con mio fratello Massimiliano a vivere un'esperienza unica in cui l'amore per la vigna e i suoi prodotti è pari al ricordo di nostro padre Vittorio" sottolinea Lamberto.
La sfida futura è duplice. Sviluppare la produzione, seguendo l'approccio dato fin dall'origine in modo rigoroso e sapiente da Vittorio. Conoscere e comprendere quali gli effetti che i cambiamenti climatici avranno sulla vigna, sull'uva e sul prodotto finale. "La natura farà il suo corso. Noi dovremo essere capaci di essere più veloci e flessibili nella cura della vigna e nel portare in cantina solo le uve curate e pronte per essere spremute e vinificiate e spumantizzate. Una sfida che possiamo vincere grazie al nostro amore per la vite" conclude Lamberto.
Federico Unnia