Shock immobiliare: 180 miliardi per salvare le case italiane
Chiesa (E&S): Direttiva UE Casa Green impone costosi adeguamenti energetici, ma comunque necessari per la classe G
La direttiva europea Casa Green (Energy Performance of Buildings Directive) potrebbe costare all'Italia circa 180 miliardi di euro per adeguare il proprio patrimonio immobiliare agli standard di efficienza energetica richiesti. Questo dato allarmante emerge da un modello elaborato da Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, presentato nell'ultimo Energy Efficiency Report 2024.
La cifra, paragonabile a quanto speso nell'ultimo triennio tra superbonus, ecobonus e bonus casa, dovrebbe essere distribuita su un numero molto più ampio di edifici, con particolare attenzione ai circa 5 milioni di immobili (40% del parco immobiliare italiano) appartenenti alla classe energetica G. Questi interventi, seppur onerosi, sono considerati necessari per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l'Italia si è prefissata.
Vittorio Chiesa (Direttore E&S): "A differenza di quanto fatto nel recente passato bisognerà intervenire in maniera molto più estensiva sul territorio in termini di numero di edifici, sempre che il comparto dell'edilizia possa gestire un numero enorme di cantieri in così pochi anni e anche che i prodotti e i materiali siano disponibili, e a un prezzo in linea con quanto previsto dalle stime"
La direttiva Casa Green richiede una riduzione del consumo di energia primaria per gli edifici residenziali del 16% rispetto al 2020, passando da 39,49 Mtep a 33,17 Mtep.
Il 55% di questo risparmio (3,46 Mtep) dovrebbe riguardare gli immobili di classe G, con un costo stimato tra i 93 e i 103 miliardi di euro. Altri 80 miliardi circa sarebbero necessari per intervenire sugli edifici delle altre classi energetiche.
Chiesa aggiunge: "Parte di queste risorse potrebbe (o dovrebbe) arrivare da un nuovo grande piano di finanziamenti europei, ma non basta, occorre una pianificazione attenta e la messa a punto di strumenti di supporto alla riqualificazione energetica degli edifici che oggi non è parte della nostra agenda politica"
Nel 2023, gli investimenti in efficienza energetica in Italia hanno raggiunto i 85-95 miliardi di euro, trainati dal settore residenziale (55-59 miliardi) grazie all'effetto del Superbonus. Tuttavia, con la fine o il ridimensionamento dei vari bonus, il futuro del mercato appare incerto.
Federico Frattini (Vicedirettore E&S): "Il quadro è piuttosto complesso e incerto: da un lato, nonostante le recenti elezioni possano eventualmente cambiare le carte in tavola, l'Europa ha alzato l'asticella degli obiettivi, con l'Energy Efficiency Directive (EED) e soprattutto con l'Energy Performance of Buildings Directive; dall'altro lato, l'indice di propensione agli investimenti in efficienza energetica misurato dalla nostra survey è decisamente in calo"
Nel settore industriale, un sondaggio condotto su 454 aziende rivela che il 45% non ha effettuato investimenti in efficienza energetica nel 2023.
Per i prossimi 5 anni, si prevede un significativo rallentamento degli investimenti, con un potenziale dimezzamento dell'interesse verso tecnologie come il fotovoltaico e i sistemi di aria compressa.
Per quanto riguarda le ESCo (Energy Service Company), una survey su 84 aziende del settore mostra che il fotovoltaico rimane una tecnologia di punta, proposta da oltre il 75% dei rispondenti. Tuttavia, la modalità contrattuale più diffusa rimane quella "chiavi in mano", con scarsa adozione di contratti EPC (Energy Performance Contract) che prevedono il rischio finanziario a carico del cliente.
Questo quadro complesso evidenzia la necessità di un approccio strategico e coordinato per affrontare le sfide poste dalla direttiva Casa Green e raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica. Le principali criticità emerse dall'analisi includono:
Costi elevati: L'investimento di 180 miliardi di euro rappresenta una sfida significativa per l'economia italiana.
Capacità del settore edilizio: La gestione di un numero così elevato di cantieri in un periodo relativamente breve potrebbe mettere a dura prova il comparto dell'edilizia.
Disponibilità di materiali: La reperibilità e il costo dei materiali necessari per gli interventi di efficientamento energetico potrebbero influenzare la fattibilità dei progetti.
Incertezza normativa: La mancanza di un quadro normativo stabile e di incentivi a lungo termine frena gli investimenti delle aziende.
Propensione agli investimenti in calo: Il sondaggio condotto da E&S mostra una diminuzione dell'interesse verso gli investimenti in efficienza energetica, soprattutto nel settore industriale.
Per superare queste sfide, sarà fondamentale:
- Sviluppare un piano nazionale dettagliato per l'implementazione della direttiva Casa Green, con obiettivi chiari e scadenze realistiche.
- Creare meccanismi di finanziamento innovativi che possano integrare i fondi europei e supportare i proprietari di immobili nell'affrontare i costi di riqualificazione.
- Promuovere la formazione e l'aggiornamento professionale nel settore dell'edilizia per garantire la disponibilità di manodopera qualificata.
- Incentivare la ricerca e l'innovazione nel campo dei materiali e delle tecnologie per l'efficienza energetica, al fine di ridurre i costi e migliorare le prestazioni.
- Stabilire un quadro normativo stabile che offra certezze agli investitori e alle aziende del settore.
- Sensibilizzare i cittadini e le imprese sui benefici a lungo termine dell'efficienza energetica, non solo in termini ambientali ma anche economici.
L'adeguamento agli standard della direttiva Casa Green rappresenta una sfida significativa ma anche un'opportunità per modernizzare il patrimonio immobiliare italiano, ridurre i consumi energetici e contribuire agli obiettivi di decarbonizzazione. Il successo di questa transizione dipenderà dalla capacità del sistema paese di mobilitare risorse, competenze e volontà politica in modo coordinato e strategico.
Chiesa conclude: "Senza interventi sul patrimonio edilizio - va ricordato - gli obiettivi di decarbonizzazione del Paese non saranno mai raggiunti e quindi l'Italia dovrà comunque dotarsi delle risorse necessarie per effettuare quegli investimenti, anche se eventualmente spalmati su un periodo più lungo"
La strada verso un'Italia energeticamente efficiente è tracciata, ma richiederà uno sforzo collettivo senza precedenti per essere percorsa con successo.