Opportunità di investimento oltre la politica monetaria
Rondorf (Allianz GI): andare oltre le prospettive sui tassi di interesse, inclusi i mercati azionari europei, il settore immobiliare cinese e i metalli industriali
Oltre la politica monetaria Nei primi mesi dell'anno i mercati finanziari si sono concentrati sulle tempistiche (e sull'entità) della riduzione dei tassi di interesse. Se a inizio anno gli osservatori del mercato prevedevano sei tagli dei tassi USA, ora i ritocchi scontati sono nettamente diminuiti, a meno di due. Al momento in cui scriviamo sembra che la Banca Centrale Europea (BCE) ridurrà il tasso di riferimento alla riunione di giugno; dopo tutto ha abbondantemente preparato i mercati a tale eventualità. La Federal Reserve statunitense (Fed) e altre banche centrali manterranno invece un atteggiamento attendista per il momento e modelleranno la politica "in base ai dati", come sono solite dichiarare.
Tuttavia, oltre alle prospettive sui tassi vi sono diversi altri sviluppi degni di nota che potrebbero offrire delle opportunità di investimento.
1. Nelle prossime settimane l'Europa sarà sotto i riflettori, non solo per gli appassionati di calcio. Il "vecchio continente" potrebbe diventare più interessante anche agli occhi degli investitori. Come già accennato, l'area euro potrebbe beneficiare del fatto che la BCE sembra più prossima a un taglio dei tassi rispetto ad altre grandi banche centrali.
Inoltre, la maggior parte dei paesi sembra aver superato il minimo ciclico; in particolare il sentiment e gli indicatori anticipatori sono nuovamente in via di miglioramento. Gli esportatori constatano con soddisfazione la ripresa degli ordinativi esteri dai livelli minimi. Anche le elezioni europee attireranno una buona dose di attenzione. Gli effetti a breve termine sui mercati saranno probabilmente modesti, mentre le normative fiscali e le politiche in materia di concorrenza e scambi commerciali influenzeranno il quadro nel lungo periodo. Ricordiamo inoltre le imminenti elezioni nel Regno Unito, a inizio luglio. Gli investitori inglesi non sembrano scomporsi all'idea di possibili cambiamenti in seno al governo. I Laburisti portano avanti una campagna realistica e pragmatica. Potrebbe quindi ridursi il premio per il rischio politico che pesa sugli asset britannici dalla Brexit.
2. Le autorità cinesi stanno moltiplicando gli sforzi per risolvere la lunga crisi del real estate. Nello specifico l'obiettivo è quello di ridurre le scorte di edifici residenziali invenduti e, in alcuni casi, non ultimati. Si è quindi deciso di ammorbidire le norme sull'acquisto di immobili e diminuire i tassi sui mutui, al fine di attirare nuovi acquirenti.
Al contempo, i governi locali metteranno in atto una serie di misure per acquistare appartamenti dalle società immobiliari, con il supporto finanziario del governo centrale o della banca centrale. Per tale operazione potrebbe essere impiegato circa il 4% del prodotto interno lordo (PIL) cinese. Queste novità, insieme alle misure di sostegno al comparto azionario, hanno rianimato i mercati azionari sofferenti di Hong Kong e Shanghai. 3. I prezzi del rame hanno raggiunto massimi record alla luce delle scarse prospettive sull'offerta nel medio periodo, dell'incremento strutturale della domanda legato al trend dell'elettrificazione e dei progressi nei dati economici relativi alla Cina e ad altri Paesi. Ultimamente anche altri metalli industriali hanno registrato dei rincari. In linea di principio, si tratta di un segno positivo per la crescita globale, che a nostro avviso in questo momento è prossima al potenziale, cioè l'utilizzo della capacità è pressoché nella norma. Ma sarà anche più difficile contrastare l'inflazione senza frenare la domanda. I mercati azionari in particolare si sono adattati bene al contesto di crescita superiore alle attese, inflazione più elevata e rinvio del taglio dei tassi.
Di tanto in tanto, gli investitori farebbero bene a distogliere l'attenzione dalle banche centrali e a considerare altri sviluppi che riguardano l'Europa, la Cina o i mercati dei metalli, i quali potrebbero presentare opportunità allettanti.
Tema di investimento: Una base più ampia per i mercati azionari
- Negli ultimi anni i rialzi degli indici azionari sono stati trainati da una manciata di titoli. Nello specifico, la performance dell'azionario USA è attribuibile in larga misura a poche società del settore tecnologico e delle piattaforme.
- Dato che l'andamento degli indici è influenzato da un piccolo gruppo di titoli, gli indici azionari sono estremamente concentrati rispetto alla norma. Le prime dieci società dell'S&P 500 rappresentano circa un terzo della capitalizzazione di mercato totale dell'indice.
- Alcuni investitori potrebbero tornare con la mente alla bolla delle "dot.com" alle soglie del nuovo millennio o a quella del "Nifty 50" al principio degli anni '70 del secolo scorso. Tuttavia in entrambi i casi si è trattato di anomalie negative rispetto alla norma. Guardando agli ultimi 55 anni si nota che, da un punto di vista statistico, i periodi caratterizzati dalla predominanza di pochi titoli sul mercato azionario USA non hanno avuto effetti sulla performance complessiva dell'indice nei 12 mesi successivi.
- Le statistiche mostrano tuttavia che i segmenti trascurati tendono a generare performance migliori nei periodi successivi. Se ne ricava che prossimamente, ad esempio, le small cap potrebbero sovraperformare le large cap e i titoli value potrebbero superare quelli growth.
- Questo quadro statistico favorevole è supportato anche dalle valutazioni. Le valutazioni delle small cap rispetto alle large cap e dei titoli value rispetto ai titoli growth risultano interessanti in tutte le aree geografiche.
- Le small cap dovrebbero beneficiare di un calo dell'inflazione che induca le banche centrali ad avviare un ciclo di riduzione dei tassi e di una crescita ancora positiva ("soft landing"). I titoli value dovrebbero essere favoriti da una crescita nominale ancora elevata e da un continuo aumento generale degli utili.
Stefan Rondorf Senior Investment Strategist di Allianz Global Investors