Energia: non possiamo fare a meno del fossile
L'indice PMI flash dell'eurozona fotografa fin troppo bene la crisi dell'economia sotto le scelte di Bruxelles e BCE. Manifatturiero e servizi sono sempre in calo per mancanza di nuovi ordini, nonostante i prezzi in discesa. La Francia ha registrato un calo maggiore della Germania, ma il declino tedesco è accelerato a causa di una nuova decrescita dell'attività dei servizi e dell'ennesima forte scivolata del manifatturiero. I due Paesi vedono rispettivamente il quinto e quarto mese di calo della produzione, mentre il resto dell'eurozona segna complessivamente il terzo mese consecutivo di declino. Un gran risultato. Non c'è che dire: i continui rialzi dei tassi della BCE e le politiche green di Bruxelles stanno portando l'eurozona nel baratro, l'inflazione (petrolio in aumento e dollaro forte) erode i consumi, e la decisione di interrompere le importazioni di gas a basso costo dalla Russia presentano il conto. E, vista l'incapacità della UE di trovare soluzioni alternative, i diversi Paesi si stanno muovendo in ordine sparso per assicurarsi forniture energetiche per le proprie economie, di fatto sconfessando le politiche green e continuando a puntare sul fossile, oltre che a rendersi non totalmente dipendenti dal costoso GNL USA.