25/10/2023

editoriale

La strategia perdente della BCE

Ed ecco gli effetti degli aumenti dei tassi della BCE per combattere l'inflazione. Secondo Scope Ratings, le insolvenze aziendali continueranno ad aumentare in Europa almeno fino alla fine del 2024 e all'inizio del 2025, anche se l'impatto dell'inflazione, dell'inasprimento delle condizioni di finanziamento, degli alti costi dell'energia e del rallentamento della crescita economica sulla solvibilità delle imprese rimarrà disomogeneo. La pressione maggiore ricadrà sulle piccole imprese dei settori più vulnerabili all'aumento dei costi e all'inasprimento delle condizioni finanziarie. "L'aumento dei tassi di insolvenza non è solo una normalizzazione del contesto creditizio in Europa dopo la pandemia. Riflettono un sostanziale aumento dei rischi, poiché i tassi d'interesse più alti e più a lungo termine esacerbano le pressioni sui bilanci aziendali in molti settori", afferma Sebastian Zank, vice responsabile dei rating aziendali di Scope. Quindi, è evidente una causa diretta tra le decisioni di Lagarde, o meglio, dei falchi del Nord, e la crisi economica.

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Barattare un abbassamento dei prezzi con un generale impoverimento dell'economia - quindi chiusura delle aziende, disoccupazione e crollo dei consumi - è una precisa volontà della Banca Centrale. Vince la finanza, ma perde l'economia, e di converso la popolazione. Ma il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Il crollo dell'euro sul dollaro e l'aumento delle materie prime (pagate in valuta USA), rendono quantomeno sterili le manovre della BCE. Il risultato è che importiamo inflazione e strangoliamo l'economia reale. Non c'è che dire: una strategia vincente.

 



Claudio Gandolfo


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