02/08/2023

editoriale

Ci aspettano tempi difficili

Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rilevato che l'economia italiana ha recuperato dal covid e dallo shock energetico meglio delle altre grandi economie dell'eurozona. Questo soprattutto grazie al settore costruzioni che, grazie ai vari bonus, ha decisamente sovraperformato. Ma è un trend destinato a regredire vista la fine delle agevolazioni fiscali. Questo boom non si è visto, se non marginalmente in altri settori, come l'industria. E' vero che le nostre PMI sono particolarmente resilienti, vedasi l'andamento dei distretti, ma tra inflazione e aumento dei tassi di interesse da parte della BCE, faticano a crescere. Lo dimostra la recente Indagine sul credito bancario nell'area dell'euro di Bankitalia, che indica come "la domanda di prestiti da parte delle imprese ha mostrato una nuova marcata riduzione riflettendo sia l'aumento del livello generale dei tassi di interesse sia il calo degli investimenti fissi. La contrazione della domanda ha riguardato imprese di diverse dimensioni, nonché prestiti a breve e a lungo termine. È diminuita anche la domanda di credito da parte delle famiglie per l'acquisto di abitazioni e per finalità di consumo. In entrambi i casi, il più elevato livello dei tassi di interesse e il peggioramento della fiducia continuano a esercitare un contributo negativo".

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Questo si spiega anche con il crescente calo di ordini, che si tramuterà in una diminuzione del fatturato nei prossimi mesi. Non a caso la produzione industriale ha un trend in calo, vista la riduzione della domanda. E anche i consumi si stanno riducendo da tempo. Viene da chiedersi, ma è facile la risposta, cosa ci aspetta nella seconda metà dell'anno. Se da un lato le imprese, non solo italiane, avrebbero bisogno di condizioni di finanziamento più favorevoli, la BCE intende proseguire la sua strada sui rialzi dei tassi per abbassare l'inflazione, con effetti facilmente intuibili. I mesi a venire e il 2024 saranno tutt'altro che facili, visto anche il prolungarsi della guerra in Ucraina e i cambiamenti della geopolitica. Abbiamo una recessione alle porte?



Claudio Gandolfo


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