IA: una rivoluzione che varrà il 26% del Pil mondiale
Antonio De Negri (Smart Bank): vista la possibilità di allenare facilmente nuove IA, ci si aspetta che emergeranno tante piccole realtà , ognuna modellata per specifiche esigenze, come programmare un viaggio, ottenere consulenza legale o investire in borsa
Studi recenti stimano che i due terzi dei lavori nel mondo siano esposti all'avvento dell'IA.
In particolare, vista la straordinaria capacità di elaborazione in moltissimi ambiti, si stima che un lavoro su quattro sia a rischio di rimpiazzo.
I due driver saranno la complementarietà tra IA e persone ed il rinnovamento delle mansioni, entrambe aumenteranno la produttività in generale.

In primis, poichè si spende molto tempo per compiti che l'IA è ormai in grado di completare - spesso meglio di un umano - le persone potranno dedicarsi ad attività più produttive.
Entro il 2030, il 20% delle attività sarà svolto esclusivamente dalle IA.
In secundis, alcuni lavori scompariranno ma, contestualmente, ci sarà una migrazione verso le nuove opportunità nell'ecosistema AI.
L'americana McKinsey stima che questo rimescolamento coinvolgerà 800 milioni di lavoratori.
Le conseguenze macroeconomiche saranno imponenti.
Le previsioni degli analisti variano molto in base alle ipotesi su velocità e ampiezza di adozione, ma in media si stima un aumento del PIL del 26% entro il 2030, un impatto di circa 16 triliardi di dollari.
Se ciò si avverasse, l'impatto sarebbe ben più importante della diffusione dei computer.