Le politiche estere suicide dell'Europa
L'Europa sta facendo di tutto per suicidarsi. Per seguire la discutibile politica internazionale degli USA sta mettendo a rischio il proprio futuro. Fare una guerra commerciale al resto del mondo che possiede energia, petrolio, gas, terre rare, nickel, cobalto, armi nucleari, sviluppo e popolazione ma, soprattutto, un grande senso di rivalsa contro l'occidente, non è una buona idea. Lo si vede plasticamente nelle diverse risoluzioni ONU, che hanno visto i Paesi rappresentanti circa i due terzi della popolazione del pianeta schierarsi contro o non a favore delle mozioni contro la Russia. L'Europa non è gli USA, non ha la stessa storia né la medesima economia, e neppure le risorse energetiche. Abbiamo inoltre esigenze e obiettivi molto diversi. Le scelte della Commissione stanno isolando il nostro continente, che tra invecchiamento della popolazione e una crisi economica che rischia di desertificare il tessuto produttivo, lascia intravedere un futuro a tinte fosche. Andare pedissequamente a traino di Washington non è particolarmente strategico. Specialmente perché gli USA non potranno replicare una sorta di piano Marshall quando, prima o poi, la guerra tra Russia e Ucraina sarà finita e l'Europa si troverà con le macerie. E da sola.