29/03/2023

editoriale

E' ora di separare le banche d'affari da quelle commerciali

Si è appena conclusa la vicenda di Credit Suisse, che già si parla di altre due grandi banche europee indiziate per essere le prossime ad affrontare una crisi. Che il sistema bancario, soprattutto in alcuni Paesi, possa andare incontro a problemi si era ipotizzato da tempo. Le mosse della BCE hanno accelerato i tempi. Va sottolineato che l'aumento dei tassi voluto fortemente dalla BCE deprime i valori dei titoli posseduti dalla banca, cambia le condizioni di mercato di molti derivati e rende più difficile il rimborso dei debiti da parte dei clienti, oltre che disincertivarli  dal sottoscrivere nuovo debito. Ovvero, impedisce alla banca di fare il proprio lavoro. Ma a madame Lagarde e a un nutrito numero di falchi del nord interessano solo l'inflazione, combattuta a colpi di incrementi dei tassi, e i rendimenti. Ovviamente, da bravi teorici, non sono stati presi in considerazione alcuni effetti collaterali, come una depressione dei consumi, la difficoltà delle aziende a reperire credito, e un impoverimento generale per la popolazione dell'eurozona.

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La crisi bancaria fa parte degli effetti collaterali. Da tempo si sapeva che alcune banche non avevano bilanci esattamente trasparenti, e che molte avevano scelto la via della speculazione finanziaria per assicurare ricchi dividendi ai propri azionisti. Ma, a parte qualche incidente di percorso (specialmente sui derivati), finora non c'era stata una vera crisi sistemica. Anzi, dopo la Grecia - messa in ginocchio per salvare le banche tedesche e francesi - sono state le banche italiane ad esser sotto attacco, con il commissario Vestager che si è accanito particolarmente sul bel Paese impedendone il salvataggio, salvo esser poi stata smentita e bacchettata in sede giudiziaria europea. Ma il danno ormai era fatto. Vedremo come si comporterà sugli eventuali aiuti di stato se le banche in crisi saranno francesi e soprattutto tedesche. Ma siamo pronti a scommettere sul famoso detto che "per i nemici valgono le regole, per gli amici si interpretano".    Forse, alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni, sarebbe ora di tornare a separare banche commerciali da banche d'affari, tornando così a tutelare sia investitori retail sia correntisti, mettendoli al riparo dal rischio bail-in.

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Sarebbe meglio mettere uno steccato bello robusto tra economia e finanza.



Claudio Gandolfo


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