La distruzione creatrice della Commissione Europea
Dal Parlamento europeo è arrivato un primo stop all'iter che porterà alla fine della produzione di motori endotermici a favore della mobilità elettrica. Meglio tardi che mai, bisognerebbe aggiungere.
Il furore ecologista della Commissione evidentemente non tiene conto che anche se si arrivasse ad emissioni zero nella produzione e utilizzo di auto elettriche (e non è così), l'UE cancellerebbe ogni anno la stessa quantità di CO2 che la Cina produrrebbe in 12 mesi con le sue nuove centrali a carbone in funzione già nel 2023. Peraltro le emissioni del nostro continente sono una minima frazione di quelle globali. Quindi, che senso ha affrontare una costosissima riconversione industriale? Una riconversione che avrebbe oneri altissimi anche per le famiglie, visto i costi delle auto. La transizione ecologica va quindi considerata una scelta ideologica, che induce un nuovo mercato, creato da un salto tecnologico imposto per legge? Si. Seguendo ciò che ci insegna il filosofo Schumpeter, si tratterebbe di "distruzione creatrice", cioè quel movimento dell'economia di capitali che "attraverso trasformazioni tecnologiche trasforma i cicli produttivi rivoluzionando i mercati esistenti".