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15/02/2023

idee

Mergers and Aquisitions: che cosa ci aspetta nel 2023

Portfolio optimisation e operazioni corporate strategiche guideranno l'attività M&A nel primo semestre 2023, con ripresa dei fondi di Private Equity nel secondo. Temi chiave: cash flow e profittabilità, sensitivity su scenari inflattivi e valutari, ESG e data analytics

Dalla 26ma PwC's Annual Global CEO Survey, condotta su 4.400 CEO a livello mondiale, emerge che il 60% degli intervistati non intende rallentare l'attività di M&A nel 2023, nonostante oltre il 70% del campione abbia manifestato dubbi sulla ripresa economica nell'attuale scenario di incertezza e volatilità. L'attività M&A è considerata dai CEO come un veicolo di crescita e di accelerazione della trasformazione digitale, ESG e di modello di business della propria azienda, come confermato dal numero di operazioni e dagli alti multipli del settore della Tecnologia.
Secondo PwC, le operazioni di M&A, soprattutto di grande dimensione e natura trasformazionale, risulteranno però sempre più complesse. Lo scenario di incertezza geopolitica, i timori di recessione, l'aumentato costo del debito e l'evoluzione dei tassi di cambio hanno accresciuto la prudenza dei board, dei comitati di investimento e dei finanziatori verso le operazioni ad alto multiplo, leva e con sinergie limitate conseguibili nel medio lungo termine. L'attività M&A necessiterà dunque di un approccio sempre più strategico e creativo



Gli investitori nel 2023




Industriali


Le aziende con bilanci più solidi e disponibilità finanziarie riusciranno a soddisfare più facilmente le proprie ambizioni di crescita, favorite dall'aumento del costo del denaro, fattore che rende più complesse le operazioni di grande dimensione per i fondi di private equity, e dalla possibilità di pagare multipli interessanti grazie alle sinergie che possono essere tratte dall'investimento.


Dagli operatori industriali, PwC si aspetta quindi operazioni di taglio strategico legate al lancio di nuovi prodotti, mercati, clienti e alla digitalizzazione. A fine 2022, Ferrero, Barilla e Perfetti Van Melle hanno annunciato tre acquisizioni mirate al rafforzamento del portafoglio prodotti -rispettivamente nei segmenti di gelateria, bakery e confectionary - in USA, mercato ad alto potenziale di crescita. Al tempo stesso, i player vincenti riusciranno a combinare investimenti ad alto potenziale con un riassetto del proprio portafoglio e dismissioni di asset non core, con focus su agilità industriale e riduzione di rischi collegati alla supply chain. Un trend confermato dai gruppi Whirlpool e Atos, che hanno approvato la separazione di business units rilevanti a livello italiano con l'obiettivo di valorizzazione anche attraverso partnership strategiche, e dal Gruppo Enel che ha annunciato a fine 2022 un processo di uscita dai paesi non strategici, per un totale di 21 miliardi di euro di attese dismissioni.
Secondo Emanuela Pettenò, Deals Market Leader & Consumer Markets Leader PwC Italy (nella foto), "l'attuale contesto di mercato favorisce operazioni guidate da investitori strategici, con bilanci solidi e adeguata liquidità, che possano trarre vantaggio dalla minor concorrenza dei fondi di private equity su operazioni di grandi dimensioni, più difficili da finanziare, da una normalizzazione dei multipli e dalla possibilità di mettere a terra concrete sinergie operative.

Dai fondi di private equity ci aspettiamo un approccio creativo nella costruzione e financing dei deal di grande dimensione, un maggiore interesse su deal di taglio medio e apertura ad IPO come exit. L'attuale corso del dollaro continuerà a favorire gli investimenti cross-border da parte di fondi e corporate americani su aziende europee, italiane in particolare".

Fondi di private equity


I fondi hanno giocato un ruolo sempre più centrale, passando da quasi 1/3 oltre il 40% del totale deal value delle operazioni di M&A a livello globale negli ultimi 5 anni. Le attività di fundraising sono continuate a pieno regime nell'ultimo periodo, favorite dalla crescita delle attività di private capital per family office ed investitori istituzionali, ed hanno attualmente circa 2.4 trilioni di dollari di liquidità da investire (dry powder).
Nonostante l'aumento dei tassi di interesse e l'incertezza dello scenario macroeconomico abbiano rallentato le operazioni nel secondo semestre del 2022, gli esperti PwC ritengono che l'attuale liquidità disponibile darà continuità all'attività dei fondi, che agiranno però con un approccio più selettivo nella valutazione delle opportunità per la creazione di valore nel breve e medio periodo.


Per finanziare le operazioni di taglio superiore a 500 milioni di euro, i fondi dovranno sforzarsi di identificare opportunità di finanza "alternativa" da affiancare ai canali di debito tradizionali (fondi di debito e private capital, alcuni dei quali raccolti dagli stessi fondi di private equity per avere maggiore flessibilità) e partnership, come Bain/BC Partners su Fedrigoni e Ardian/NB Renaissance su Neopharmed Gentili. Fondi e operatori strategici dovranno valutare anche opportunità di investimento in business distressed o in ristrutturazione, da acquisire a multipli inferiori con opportunità di veloce turnaround, e in mercati nuovi, meno impattati dalle previsioni negative per il 2023, come ad esempio l'India che ha visto un incremento a doppia cifra dell'attività di M&A (+16% a volume e +35% a valore), comparato al rallentamento in US, Cina, Europa e UK



SPAC


Le Special Purpose Acquisition Companies (SPACs), che avevano contribuito con oltre 600 operazioni nel 2021 (controvalore di 144 miliardi di dollari principalmente nel mercato USA) sono fortemente rallentate nell'ultimo anno (85 IPO tramite SPAC nel 2022 per un controvalore di 12 miliardi di dollari), negativamente impattate dalla complessità delle regolamentazioni SEC e dalle performance poco interessanti del mercato borsistico statunitense.


Ciò ha comportato lo scioglimento di molte SPAC, prima ancora di realizzare le business combination necessarie all'impiego delle risorse raccolte. L'apprezzamento del dollaro e l'appetito per l'attività di M&A favorisce comunque gli investitori nordamericani, che saranno sempre più attivi su operazioni cross-border e rappresentano una controparte di primario rilievo per chi è alla ricerca di un acquirente, soprattutto nel comparto industriale



IPO


Dopo 43 miliardi di euro di delisting nel 2022 (tra le principali Exor, Atlantia, Autogirll, Cerved, Falck Renewables), l'innalzamento dei tassi porta ora a maggiori difficoltà di financing su operazioni superiori a 500 milioni di euro, spingendo ad un rinnovato interesse per le IPO in Italia. I prossimi mesi saranno caratterizzati da nuove operazioni (TMP, Eurogroup), processi ripartiti dopo una sospensione per condizioni di mercato non favorevoli (Plenitude, Design Holding), società che "rientrano" (Lottomatica) e "dual listing di ritorno" (Prada e Ferretti in un'ipotesi di dual listing Milano / HK)



Venture capital


Secondo PwC, le società in fase di start up ed early stage affronteranno situazioni di distress e difficoltà per la raccolta di nuovi round di finanziamento, ma emergeranno opportunità interessanti, sia per investitori industriali che per fondi in settori innovativi, soprattutto per le aziende già a break-even economico e finanziario.



Per Nicola Anzivino, EMEA Deals Clients & Markets Leader e Global IM&A Deals leader PwC (nella foto), "portfolio optimisation e operazioni corporate strategiche guideranno l'M&A nei primi 6 mesi del 2023 in Italia ed Europa. Nel secondo semestre ci aspettiamo una normalizzazione delle condizioni di mercato con anche la ripartenza delle operazioni di IPO nel nostro mercato e quello continentale. Il settore industriale soprattutto di middle market continuerà ad essere attivo in Italia ed in Europa, ci aspettiamo M&A collegato all'acquisizione di competenze tecniche e tecnologiche da parte degli operatori del nostro paese per aumentare il loro peso in settori ad alto valore aggiunto. Le operazioni di natura straordinaria avranno sempre più un peso trasformativo nel modello di business aziendale dove l'execution del post deal giocherà un fattore decisivo per catturare soprattutto sinergie endogene".

I settori più caldi




IM&A


Nel settore automobilistico, la continua transizione del settore verso i veicoli elettrici (EV) e l'emergere di nuove tecnologie innovative favoriscono l'interesse dei CEO verso operazioni di portfolio optimisation e partnership strategiche con operatori internazionali.


Secondo PwC, le opportunità di fusione e acquisizione nel settore dei business services rimarranno solide nel 2023, favorite dalla minore esposizione a pressioni inflattive sulla base costi, con un livello di attività più significativo per i settori managed e IT services che offrono potenziale per strategia di roll-up. Le M&A saranno un veicolo per assicurare più resilienza nelle catene di approvvigionamento e capacità tecnologiche per progredire nella trasformazione digitale e di modello di business

Dall'osservatorio PwC risulta che i segmenti più caldi in ambito food saranno il grocery retail, con operazioni sia di aggregazione che di integrazione verticale, il petfood/petcare, alimentato dal numero crescente di proprietari di animali domestici, la nutraceutica, stimolata dagli investimenti di fondi di private equity in piattaforme di settore, e quello degli ingredienti, con le attese dismissioni di asset nei portafogli dei fondi di private equity.
Il comparto fashion sarà caratterizzato da operazioni di integrazione verticale della supply chain da parte dei grandi operatori del lusso, di consolidamento della filiera (su piattaforme di investimento sponsorizzate dai fondi) e di business combination di brand.



Nel segmento hospitality & leisure emerge un crescente interesse per il gaming, con l'attesa quotazione di Lottomatica, e per lo sport, ambito in cui sono già state annunciate a gennaio operazioni su alcuni club calcistici (AS Roma, Udinese). Nel turismo e nella ristorazione sono attese operazioni di distressed M&A, con opportunità per i fondi tradizionali solo su target innovativi non colpiti significativamente dalla crisi pandemica.

Telecom, Entertainment & Media


Il comparto Telecom, Entertainment & Media resterà un'industry molto calda, sia per i fondi che per gli investitori strategici alla ricerca di nuove capabilities e punti di ingresso in nuovi mercati. I segmenti a maggior potenziale per le attività di M&A saranno il software, in particolare a servizio di fintech, gaming, video-games ed e-commerce, le infrastrutture (TowerCo, data centre, fibra), Internet of Things.

Healthcare & Pharma


Dopo il mega deal Chiesi Farmaceutici / Amryt con cui si è aperto il 2023, sullo scenario internazionale gli esperti PwC vedono un'intensa attività di acquisizioni di taglio medio e partnership tra operatori di pari dimensioni soprattutto nel biotech, oltre che di dismissioni da parte dei big pharma per una maggiore focalizzazione sul core business.


I fondi rimarranno molto attivi e competeranno con i corporate soprattutto in acquisizioni di aziende medtech, CDMO e CRO, con buoni flussi di cassa. Nel comparto dei servizi, il settore della Silver Economy sta guadagnando uno spazio sempre maggiore



Energy & Utilities


Per gli investitori strategici, i settori più interessanti saranno il comparto delle rinnovabili, e in particolare dei biocombustibili, e quello dei metalli rari. Oltre alle dismissioni del Gruppo Enel già citate, sono previste dismissioni da parte di grandi aziende petrolifere, di cui potranno beneficiare i player locali (Gruppo IP / asset italiani Esso). Per i fondi di private equity sarà molto attrattivo il settore della e-mobility, sulla scia dell'aumento dei prezzi dell'energia e dei costi delle infrastrutture

Secondo PwC, il 2023 sarà caratterizzato da un'attività di M&A più "strategica", focalizzata su acquisizioni di competenze distintive di medio periodo, sia da parte di investitori industriali che di fondi, con una concentrazione di operazioni nel secondo semestre dell'anno.


Il mercato guarderà con attenzione le politiche monetarie delle banche centrali in merito ai tassi di interesse per cogliere segnali di maggiore stabilità.
Le attività di M&A avranno anche un forte focus finanziario, collegato al tema della profittabilità e della capacità di generare cash flow nel breve-medio periodo da parte dei target. Si valuteranno soprattutto le sinergie endogene con maggiore interesse su sinergie relative all'ottimizzazione dei costi, piuttosto che sull'espansione in nuovi mercati.
Le ricerche PwC hanno identificato nel capitale umano l'elemento chiave per la crescita, con impatto diretto sulla performance del business. Reclutare, motivare e trattenere lo staff è diventato critico in uno scenario di carenza di talenti, motivo per cui è attesa sempre maggiore attenzione verso le policy e iniziative HR da parte degli investitori in fase di analisi di potenziali target.
Le attività di due diligence dovranno essere più sofisticate, prevedere vari scenari di inflazione, crescita (o anche recessione), andamento dei cambi e analisi di sensitivity per testare la tenuta delle previsioni anche in contesti molto diversi e dare maggiore confidenza agli investitori.


Gli esperti PwC vedono una penetrazione crescente anche delle ESG due diligence e, collegata alla maggiore disponibilità di dati, un maggior uso degli strumenti di data analytics per svolgere analisi finanziariamente sofisticate in tempi velocissimi.
Le attività di post deal diventeranno sempre più importanti nel 2023 al fine di velocizzare il take control delle realtà acquisite al fine di valorizzare i talenti disponibili, sfruttare le competenze tecniche e tecnologiche acquisite, e massimizzare il ritorno delle sinergie soprattutto endogene previste in fase di acquisizione.  


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