Alluminio: bene l'export ma solo il 32% delle imprese ha fiducia nel futuro
Efficientamento energetico, fonti rinnovabili e riduzione dei consumi le principali soluzioni introdotte per fare fronte a caro energia e irreperibilità delle materie prime. Il 76% delle aziende punta ad avviare un percorso di crescita nei prossimi anni
Le tensioni geopolitiche legate al conflitto tra Russia e Ucraina vanno peggiorandosi, a discapito, ancora una volta, dell'industria europea e italiana.
La previsione di eventuali sanzioni all'alluminio russo, infatti, agitano il comparto già provato da difficoltà di reperimento di materie prime e caro energia, che da solo preoccupa il 57% delle imprese della filiera italiana.

Una situazione con effetti diretti sull'andamento delle imprese, che nel secondo quadrimestre subiscono una contrazione rispetto al primo quadrimestre 2022: sono cinque su dieci quelle a dichiararsi soddisfatte e con un portafoglio ordini adeguato (55%) e la maggior parte (68%) ha poca fiducia per il futuro.
È quanto emerge dagli ultimi dati dell'Osservatorio MECSPE di Senaf sul secondo quadrimestre 2022, con particolare riferimento al comparto dell'alluminio.
Nonostante tutto le aziende dell'alluminio hanno voglia di crescere dimensionalmente nei prossimi anni (76%), attraverso l'utilizzo di fondi privati e pubblici (42%) e per qualcuno (5%) anche attraverso la quotazione in borsa.
Bene l'export per il comparto italiano (72%) soprattutto verso territori chiave per la catena di valore dell'alluminio, come Germania, Francia, Spagna e Polonia e crescono le esportazioni in Medio Oriente (27%) e Nord America (33%).