HR: il futuro è negli artificial recruiter
Ernesto Di Iorio (QuestIT): entro il 2026 l'82% delle aziende selezionerà i talenti con l'IA. Gli avatar saranno in grado di effettuare i colloqui preliminari, monitorando ed interpretando al meglio le risposte, il "tone of voice" e le espressioni facciali dei candidati
"Le risorse umane non sono soltanto qualcosa che facciamo, sono il pilastro che fa funzionare la nostra azienda".
Le parole del mitico imprenditore immobiliare statunitense Steve Wynn suonano come pietre miliari all'interno delle aziende contemporanee che, all'interno di uno scenario generale sempre più ibrido, sono soggette ad una serie di cambiamenti che coinvolgono tutte le attività interconnesse all'ambito HR.

A tal proposito, risulta agli sgoccioli l'era del classico colloquio in compagnia dei tanto temuti cacciatori di teste: il posto verrà preso da una nuova "HR age" più innovativa, tecnologica e caratterizzata dall'utilizzo dell'intelligenza artificiale in ottica selezione e gestione delle risorse umane.
Le prime conferme in merito giungono da McKinsey che di recente ha raccolto le opinioni di un panel di Chief Human Resource Officer statunitensi ed europei: il 90% degli intervistati prevede cambiamenti significativi nel modello operativo delle risorse umane nei prossimi due o tre anni. Tra questi mutamenti c'è proprio l'influenza di tecnologie di ultima generazione come l'intelligenza artificiale.
Sulla stessa lunghezza d'onda si dimostra HR Executive: il portale statunitense, infatti, mette in risalto i risultati di un'ulteriore ricerca condotta su scala nazionale secondo cui il 60% delle aziende stanno utilizzando l'intelligenza artificiale per gestire al meglio le proprie risorse umane.
Ma non è tutto perché la percentuale è destinata a crescere, toccando quota 82% entro i prossimi 4 anni (+37% sul 2021).
La presenza sempre più radicata dell'intelligenza artificiale nel mondo HR viene confermata anche dallo sviluppo del mercato di riferimento: stando a quanto riportato dal noto portale economico GlobeNewswire la business unit globale sfiorerà quota 4 miliardi di dollari entro la fine del 2022 e si prevede che possa oltrepassare i 17 miliardi entro i prossimi 5 anni con un tasso annuo di crescita composto del 35%.

Questo è ciò che emerge da una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore per QuestIT, company italiana specializzata nello sviluppo di tecnologie proprietarie d'intelligenza artificiale made in Italy e punto di riferimento nel settore.
"In quanto azienda innovativa siamo sempre attenti all'evoluzione digitale che sta influenzando tutti i principali settori operativi", afferma Ernesto Di Iorio, CEO di QuestIT. "Il mondo delle risorse umane è sicuramente uno degli ambiti più liquidi e in costante mutamento grazie all'introduzione dell'intelligenza artificiale e ad una serie di tecnologie di ultima generazione.
Oltre alla realizzazione di una piattaforma ad hoc per i nostri partner in ottica recruiting, basata sull'utilizzo di uno speciale algoritmo di ranking utile a selezionare il migliore tra un ampio numero di candidati, noi di QuestIT stiamo lavorando a qualcosa di ancora più innovativo.
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