09/02/2022

editoriale

Editoriale

Il Pil sale (ma non abbastanza)

Solo parole di giubilo per il dato flash dell'Istat che comunica che per il 2021 il Pil dell'Italia è cresciuto del 6,5%. Un dato importante, tra i migliori al mondo e in linea con quanto già comunicato dall'OCSE. Quindi il nostro Paese, nonostante i mille impedimenti di carattere sociale-sanitario è stato in grado di mettere a punto un'ottima performance. Un'ottima notizia visto che la Germania è cresciuta solo del 2,7%. Da un'altra prospettiva però si vede un qualcosa di diverso. Nel 2020 l'Italia aveva perso l'8,9% del Pil, mentre la cosiddetta "locomotiva d'Europa" solo il 4,6%. Noi siamo ancora sotto di 2,4 punti, loro di 1,9%. Entrambi i Paesi colmeranno il gap con il dato del 2019 solo nel 2022. Ma nel frattempo in Italia sono stati letteralmente rasi al suolo interi settori, a partire dal turismo e dell'ospitalità (hotel e ristoranti), che non hanno avuto adeguati ristori e, unitamente a centinaia di migliaia di aziende e partite IVA, hanno chiuso i battenti o sono sul punto di farlo. In Germania invece sono arrivati fondi copiosi per tutti, e l'impatto sulla demografia aziendale è stato minimo. Una differenza non da poco.

Seguici: 

Inoltre, mentre la Germania aveva da tempo raggiunto i livelli di Pil di prima della crisi del 2008, il nostro Paese ancora arranca dopo anni di crescita bassa o nulla e, se continuassimo così ci arriveremo entro la fine del decennio. Ma come ci arriveremo? Molti sperano che la bacchetta magica del PNRR possa risolvere tutti i problemi dell'Italia. Si tratta però di un'illusione, poiché la gran parte dei fondi che arriveranno da Bruxelles sono prestiti (cioè debito pubblico), e quindi dovranno esser restituiti. Se tutti mostrano entusiasmo nell'accogliere i fondi, ben pochi si preoccupano di come li ripagheremo. Basta un colpo di tosse dalla BCE, che interrompa il flusso di acquisti dei nostri titoli di stato, e riparte la tarantella dello spread. In questa situazione teniamo il Paese sotto la cortina di ferro di una situazione di emergenza senza eguali nel mondo occidentale. E questo nuoce gravemente alla salute di molti settori fondamentali per la sopravvivenza del Paese, come il turismo, i servizi e il commercio. Altrove aprono tutto, dichiarando il termine delle limitazioni. Da noi si inaspriscono le regole - ma perché? - e da tempo si parla di revisione del catasto (che significa più tasse sulla casa), quando da qualche settimana è esplosa la bolletta energetica.

Seguici: 

E l'inflazione ha ripreso a galoppare. Famiglie, imprese, commercianti e partite IVA ringraziano.  



Claudio Gandolfo


BusinessCommunity.it - Supplemento a G.C. e t. - Reg. Trib. Milano n. 431 del 19/7/97
Dir. Responsabile Gigi Beltrame - Dir. Editoriale Claudio Gandolfo

Tutti i Diritti Riservati. P.I 10498360154
Politica della Privacy e cookie
Sommario di questo numero