19/01/2022

editoriale

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Un 2022 tra incognite, certezze e tante difficoltà

Inizia l'anno e il Paese è ancora alle prese per il terzo anno con la pandemia. Il vaccino che avrebbe dovuto esser risolutivo tale non si è rivelato e vedremo cosa ci riserva il futuro con la variante Omicron e quelle nuove che verranno. Se su questo non vi sono certezze, è ormai più che assodato che nei prossimi mesi assisteremo ad un clamoroso aumento delle bollette energetiche. Gas e luce subiranno rincari tali che metteranno in seria difficoltà imprese e famiglie. E' il primo e pesante tributo alla green economy, adottata dalla UE senza una vera ed efficace transizione. C'è chi ipotizza blackout programmati, un po' come le domeniche senza automobili per risparmiare sulle importazioni di petrolio negli anni 70. Blackout che peraltro hanno già sperimentato in modo inatteso in Germania, a Berlino. Come si sta al freddo e senza luce d'inverno? E le aziende, specie quelle più energivore del manifatturiero, come potranno lavorare? Peraltro l'aumento delle bollette drena ulteriormente liquidità nel sistema, ma fa crescere anche l'inflazione, pur se in modo artificioso. E' chiaro che i maggiori costi per chi produce si rifletteranno sui prezzi, e questo non incentiverà i consumi.

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Un'altra certezza è che il quarto trimestre 2021 non vedrà la crescita di Pil rilevata in quelli precedenti. Il dato annuale sarà sicuramente positivo, ma ricordiamoci che nel 2020 abbiamo perso l'8,9%. Attenzione quindi che la crescita non si riveli un mero rimbalzo. Tra l'aumento dei contagiati e dei soggetti in quarantena, e l'adozione del super green pass obbligatorio per andare al lavoro, le imprese rischiano di aver seri problemi operativi. Un ostacolo in più per continuare la ripresa nel 2022. E per tutti coloro che sperano nel PNRR, giova ricordare che avrà un effetto moltiplicatore (benefici portati all'economia) di circa un punto (ridicolo se si pensa alla massa di investimenti), oltre al fatto che siamo in ritardo sull'attuazione dei progetti. Decisamente troppo poco perché la crescita diventi strutturale. Senza contare il fatto che sono prestiti e che andranno restituiti. Ma la politica ormai pensa solo all'elezione del Presidente della Repubblica.

 



Claudio Gandolfo


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